Sanità, Maurizio Dal Maso è indagato. Bagarre a Palazzo Cesaroni

PERUGIA – Maurizio Dal Maso, il manager nominato al vertice dell’azienda ospedaliera di Terni, è indagato. L’annuncio arriva dalla bocca dell’attuale assessore alla Sanità, Antonio Bartolini, alla fine di una seduta fiume dell’Assemblea legislativa sulla sanità, con oltre otto ore di dibattito su criteri, requisiti e iter di nomina, durante la quale però nessun cenno era stato fatto.

La situazione si fa incandescente con il question time, ad aula quasi vuota. L’ultima interrogazione diretta a Bartolini è quella di Andrea Liberati, capogruppo M5S, che chiedeva di conoscere se tra i direttori nominati della sanità ci fossero dei “finanziatori ufficiali della campagna elettorale regionale 2015 della presidente Catiuscia Marini”. Per un atto di quietanza presentato da Liberati, il direttore Orlandi “finanziò la campagna elettorale di Catiuscia Marini con 50 euro manifestando una continuità politica e partitica preoccupante e dando anche un pessimo esempio a tutto il personale dell’ente e degli enti pubblici”. Liberati ha poi chiesto chiarimenti sullo status giudiziario di uno dei direttori generali che, secondo notizie di stampa, sarebbe coinvolto in indagini nel 2014 per reati contro la pubblica amministrazione. “Vorremmo capire – ha detto – se la presidente era a conoscenza di questi episodi. Al di là dei paletti dell’inconferibilità degli incarichi che sicuramente saranno stati rispettati, ci sono questioni di opportunità e norme non scritte che stanno alla base del nostro consorzio civile e che vanno rispettate sempre”.

La risposta è stata inequivocabile. Su Orlandi, Bartolini ha rimandato alle risposte date dalla presidente mentre su Dal Maso: “il neodirettore ci ha comunicato che risulta solo indagato, non c’è stato un rinvio a giudizio, per fatti del 23 maggio 2007, 24 aprile 2008, e maggio 2011”. Nessun elemento ostativo per l’assessore Bartolini, che ha citato la normativa anticorruzione, che prevede solo verifiche su eventuali condanne. “Noi, in base all’istruttoria esperita dagli uffici, abbiamo avuto tre certificazioni, una quando c’è stata l’iscrizione all’albo, e poi prima e dopo con cui appunto è stato accertato che non esistono condanne”. Critico Liberati nella replica, ricordando che tale notizia doveva essere resa nota prima.

Infatti non era certo mancata l’occasione a Bartolini per intervenire. Si era parlato infatti della situazione di Dal Maso con una risoluzione dei grillini che chiedeva la “sospensione dell’incarico finché non sarà definitivamente chiarita la sua estraneità a procedimenti giudiziari penali contro la Pubblica amministrazione”. La consigliera Carbonari aveva potuto solo riferirsi a “notizie di stampa” e dalla giunta nessun intervento.

Un comportamento quantomeno poco elegante quello di Bartolini dunque, che ha messo a disposizione dell’Assemblea legislativa una informazione solo alla fine del dibattito sulla sanità. E per questo si sono surriscaldati gli animi, con Eros Brega e Luca Barberini che non hanno di certo apprezzato. “Massimo garantismo e massima fiducia nella magistratura – hanno detto all’assessore – ma tu sei stato scorretto. Non puoi venircelo a dire solo adesso, finito tutto il dibattito. Così si incrina il rapporto di fiducia all’interno della maggioranza”. Duro anche l’ex assessore: “Abbiamo discusso tutta la giornata e nessuno ha ritenuto di dare questa informazione al consiglio. Non ritengono forse l’assessore e la giunta che, discutendo di nomine, di criteri e di trasparenza, di lettura dei curriculu,, che questa fosse un’informazione indispensabile per il dibattito?”.

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