Sanitopoli, depone Sandra Santoni, scintille tra accusa e teste
Tensione in aula oggi per la deposizione di Sandra Santoni, ex capo di Gabinetto dell’allora presidente della Regione, Maria Rita Lorenzetti. Questa mattina ha testimoniato nell’ambito di un processo derivato dall’inchiesta madre di Sanitopoli, relativo a un presunto caso di malasanità. Il procedimento era quello che riguarda il primario dell’ospedale di Foligno, accusato di soppressione di documenti e falso perché, secondo l’accusa, “avrebbe eliminato dalla cartella clinica parte del verbale dell’operazione in cui si attestava la somministrazione del liquido di contrasto e che quindi, avrebbe consentito di chiarire le cause del grave episodio di shock anafilattico. In seguito il paziente ha perso l’uso di un rene”.
Un fatto che emerse in seguito all’analisi degli appunti di Sandra Santoni preparava per l’ex presidente Lorenzetti. Sotto la lente degli investigatori l’appunto riguardante quel medico in cui diceva che il primario poteva “stare tranquillo perché lei aveva fatto sparire il foglio”. Oggi i pm Mario Formisano e Massimo Casucci hanno voluto sapere dalla Santoni chi fosse quel “lei”. Davanti alle resistenze della teste, l’accusa è arrivata a fare due ammonimenti e un avvertimento che se non avesse detto tutto quello che sapeva, sarebbe incappata in un’accusa di falsa testimonianza. A questo punto la santoni ha rivelato che quel “lei” era riferito all’allora direttore della Asl3 di Foligno Gigliola Rosignoli.
Il giudice ha disposto la trasmissione degli atti in procura per valutare eventuali i profili penali di Gigliola Rosignoli e di altri eventuali rappresentanti della Regione che potrebbero aver avuto qualche ruolo nella vicenda.