Santarelli potrà laurearsi, l’Università di Perugia ha accolto l’appello del campione di scherma: “Darò il massimo, come alle Olimpiadi”
FOLIGNO – Andrea Santarelli potrà continuare ad essere un grande campione di scherma e contemporaneamente studiare e realizzare il sogno di laurearsi in fisioterapia. Proprio come accade in tutti i grandi paesi del mondo, dove sport ad altissimi livelli e studio posso convivere serenamente. L’Università degli Studi di Perugia ha, infatti, accolto l’appello lanciato dall’atleta olimpionico attraverso le colonne di Umbria Domani e mostrato un’apertura concreta verso le problematiche da lui sollevate, legate al fatto che per la sua particolare situazione non riusciva a fare le 300 ore tirocinio obbligatorio nei ristretti tempi previsti, chiedendo quindi di poterle spalmare in un arco temporale più ampio. Richiesta finora sempre negata, impedendo di fatto a Santarelli (nella foto di Augusto Bizzi, tratte dalla pagina Facebook ufficiale dell’atleta) di conseguire la laurea.
E’ il campione stesso, in partenza per le Olimpiadi di Rio de Janeiro, dove rappresenterà l’Italia con la nazionale maschile di scherma, a riferire la buona notizia.
“Dopo l’intervista a Umbria Domani – ha detto – mi ha chiamato personalmente Nazzareno Rosi, il nuovo coordinatore del corso di laurea in fisioterapia, per capire meglio la situazione. Ci siamo confrontati, ho spiegato le problematiche incontrate finora, lui ha capito e mi è venuto incontro. Nel rispetto delle regole previste, abbiamo tracciato il percorso da seguire per affrontare il tirocinio. Per la prima volta c’è stata un’apertura reale da parte dell’Università, mi è stata concessa un’opportunità, ovviamente con il massimo impegno da parte mia.
Tengo a sottolineare – continua Santarelli, che è il primo folignate a raggiungere il sogno delle Olimpiadi – che non voglio nessun regalo o concessione, si tratta solo di venire incontro a chi, come me, si trova in condizioni di vita particolari. All’estero situazioni del genere sono normali, non creano alcun problema: chi fa sport a questi livelli viene tranquillamente messo nelle condizioni di studiare e laurearsi. Si tratta di un’anomalia tutta italiana: ho conosciuto tanti colleghi sportivi e compagni di scherma che sorridono di fronte alla mia situazione. Ora finalmente posso dire che si è aperto uno spiraglio concreto! Ringrazio Nazzareno Rosi e l’Università di Perugia – conclude – per questa opportunità. Ora sta a me guadagnare la laurea. Di sicuro, dopo le Olimpiadi, m’impegnerò con tutto me stesso per raggiungere questo traguardo importante per il mio futuro”.