Si riaccende la “guerra dell’acqua” tra Perugia e Foligno. Mismetti chiede tre milioni di euro, Romizi resiste: deciderà la Cassazione
PERUGIA – Nuovo appuntamento della “guerra dell’acqua”, questa volta in Cassazione. Oggi come anni fa si riaccende la rivalità tra Foligno e Perugia sulla questione dei prelievi del capoluogo umbro alle sorgenti del Topino. Foligno, in questo quadro, chiede tre milioni di euro per il risarcimento del danno e a decidere sarà la Suprema corte, dopo che i primi due gradi di giudizio civile hanno dato ragione a Perugia.
La vicenda parte all’inizio degli anni ’90 e una denuncia del Wwf che ottiene la condanna del presidente del Consorzio Acquedotti di Perugia. La sentenza, dopo essere arrivata in Cassazione, passò in giudicato. Il Comune di Foligno è passato all’incasso con la sede civile chiedendo più di tre milioni di euro. Con il Comune di Foligno c’è il ministero dellAmbiente. Perugia in questo quadro resiste: il sindaco Andrea Romizi ha firmato il decreto per la costituzione in giudizio.