Siccità, i Comuni corrono ai ripari con le ordinanze
PERUGIA – I Comuni corrono ai ripari e varano le ordinanze per limitare l’uso improprio di acqua. E’ stato il caso di due municipi importanti che si sono mossi negli ultimi giorni, Perugia e Spoleto. Il provvedimento emanato nel capoluogo è il 909 del 28 giugno 2017 e si occupa di “Risparmio ed uso razionale della risorsa idrica”. Il provvedimento resterà in vigore fino al 30 settembre e prevede “il divieto di prelievo dalla rete idrica di acqua potabile per l’annaffiamento di orti, giardini, piazzali, lavaggio automezzi; i prelievi di acqua dalla rete idrica sono consentiti esclusivamente per gli usi idropotabile, sanitario, zootecnico e per tutte le altre attività ugualmente autorizzate per le quali necessiti l’uso di acqua potabile”.
Ok al riempimento delle piscine, solo dopo il contatto con il gestore del Servizio idrico. Per le violazioni, sanzioni da 25 a 250 euro.
Spostandoci a Spoleto, si prevede: “il divieto dell’uso di acqua proveniente dal pubblico acquedotto per innaffiare orti e/o giardini, per riempire vasche e/o piscine, nonché per usi diversi da quelli idropotabili, igienico sanitari e, in generale, di tutti quelli legittimamente indicati nel contratto di fornitura con il Gestore del Servizio Idrico Integrato”. C’è anche il divieto “dell’uso di acqua proveniente da qualsiasi fonte di approvvigionamento per il lavaggio degli automezzi e dei piazzali (fanno eccezione tutte quelle situazioni per le quali è previsto uno specifico atto ordinatorio o prescrizioni autorizzative atte a ridurre inconvenienti igienico ambientali di altra natura)”. “Il divieto del libero deflusso dell’acqua da fontane private che, pertanto, devono essere dotate di idoneo rubinetto di chiusura che deve rimanere chiuso quando non viene utilizzata l’acqua. E’ comunque vietato l’utilizzo di acqua idropotabile per scopi puramente ludici. Qualora per necessità di pubblico interesse o per il mantenimento di beni pubblici, oltre che per inderogabili e improrogabili necessità, si debba far uso dell’acqua erogata dal pubblico acquedotto, il personale dipendente del Comune o soggetti appositamente incaricati, possono farne strettamente uso per garantire la buona conduzione del bene che in caso contrario potrebbe danneggiarsi irrimediabilmente. Il provvedimento si è reso necessario a seguito del monitoraggio svolto dal Servizio Regionale Risorse Idriche dal quale è emerso un trend di carenza di precipitazioni che da gennaio interessa tutto il territorio regionale con un deficit medio superiore al 50% e con punte in alcune aree del 65%”.