Sisma, Federalberghi: “L’Umbria turistica è in emergenza, ma non è tutta terremotata”
L’Umbria turistica è in emergenza, ma non è tutta terremotata: aiutateci a ripartire. Questo, in sintesi, l’appello lanciato da Federalberghi Umbria e Confcommercio per rilanciare la ripresa dopo il sisma che ha gravemente colpito la Valnerina.
Le due associazioni stanno effettuando una ricognizione tra tutte le strutture ricettive associate per valutare l’andamento delle prenotazioni nei mesi di novembre e dicembre, e i primi dati che emergono sono piuttosto allarmanti. “Se questi primi dati fossero confermati nei prossimi giorni – commenta Giorgio Mencaroni, presidente Federalberghi Umbria e Confcommercio – si aprirebbero scenari davvero allarmanti, che dobbiamo assolutamente scongiurare. Rivolgiamo perciò un appello agli ‘amici dell’Umbria’, alla stampa, agli opinion leader, perché tutti insieme si faccia un racconto della nostra regione per quella che realmente è. Nell’immaginario collettivo sembra che tutta l’Umbria sia terremotata, ma questo non è vero. E’ vero, invece, che tutta l’Umbria ora sta soffrendo enormemente, e ci sono imprese che potrebbero non resistere a lungo, se questa situazione dovesse persistere”.
“Queste imprese, tra l’altro, – continua Memncaroni – hanno bisogno che sia alleggerito il costo dei collaboratori, in modo di poter continuare a lavorare e tentare di recuperare le fette di mercato perdute. Tutti, non c’è dubbio, vogliono ripartire al più presto, per sostenere anche la ricostruzione e la ripresa della nostra Valnerina”.
Federalberghi, assieme a Confcommercio Umbria, ha già inviato una serie di richieste alla Regione, per soccorrere le imprese: la creazione di una ‘No Tax Area’ per le zone più colpite dal terremoto, almeno per i prossimi tre anni. Il taglio del 50% su imposte, tasse, tributi e contributi – sia nazionali che regionali e comunali – per le imprese del commercio e del turismo di tutta l’Umbria, almeno fino al 31 dicembre del prossimo anno, assieme ad altre misure speciali: sospensione dei pagamenti e dei mutui; cassa integrazione in deroga per tutti, compresi gli stessi imprenditori e i collaboratori familiari; riconoscimento del “danno indiretto” da terremoto, così come avvenuto per il sisma del 1997 in tutta la regione.