Società partecipate con i conti in rosso, l’Umbria seconda in Italia solo al Lazio. La Marini: “Non è vero”
L’Umbria è tra le regioni italiane in cui le società partecipate hanno i conti peggiori. Il dato emerge dallo studio sui rincari dei servizi pubblici locali: raccolta rifiuti, trasporti pubblici, parcheggi, istruzione secondaria, mense scolastiche, nidi d’infanzia comunali e certificati anagrafici.
Secondo lo studio di Confartigianato tra giugno 2012 e giugno 2015 le tariffe dei servizi pubblici locali sono aumentate del 9,9%, mentre l’inflazione è rimasta contenuta ad un aumento dell’1,7%.
A crescere sono le tariffe applicate dalle 1.782 aziende pubbliche partecipate a livello locale, presenti in tutta Italia e nelle quali spesso le perdite superano gli utili di esercizio.
In testa alla classifica delle regioni con gli organismi a totale partecipazione pubblica che registrano le maggiori perdite c’è il Lazio.
Secondo posto per l’Umbria dove, a fronte di utili per 6 milioni e 400 mila euro, si registrano perdite per 32 milioni e 800mila. Seguono la Campania, Piemonte, Calabria, Abruzzo, Molise e infine la Sicilia..
All’altro capo della classifica, la regione più virtuosa è il Trentino Alto Adige dove gli utili di 137 milioni e mezzo superano le perdite di 5 milioni e 400mila euro.
Secondo il rapporto di Confartigianato, nelle otto regioni dove le perdite superano gli utili, gli organismi a totale partecipazione pubblica mostrano un’incidenza del costo del personale sul costo della produzione pari al 37,2%, superiore di 13 punti mezzo rispetto al 23,8% registrato nelle 13 regioni dove, al contrario, gli utili superano le perdite.
“Il mercato dei servizi pubblici locali – commenta il Segretario Generale di Confartigianato Cesare Fumagalli – ha bisogno di una robusta cura di efficienza. Le regole di una sana gestione imprenditoriale non possono valere soltanto per i privati. I risultati di esercizio e i costi per i cittadini la dicono lunga sulla necessità di interventi mirati a razionalizzare e innovare la gestione, innalzare la qualità dei servizi, migliorare la convenienza di prezzi e tariffe”.
Non si è fatta attendere la replica della presidente della Regione, Catiuscia Marini. “Le partecipate della Regione Umbria hanno i conti in equilibrio” afferma la presidente.
“I dati diffusi da Confartigianato – ha proseguito la presidente – riguardano il 2013, senza peraltro che si possa evincere a quali società partecipate fanno riferimento e a quali enti pubblici esse appartengano, Comuni, Province, Regione?”.
“Il dato generale – secondo la presidente umbra – è dunque condizionato per l’Umbria dalla presenza di Umbria Mobilità che, nel 2013, grazie all’azione decisa della Regione a supporto degli enti proprietari, portò alla vendita di Umbria mobilità esercizio per dare soluzione a problematiche pregresse. Quindi oggi – ha ribadito Marini – nessuna partecipata della Regione Umbria ha i conti in rosso, ma al contrario da parte della Regione c’è stata una forte azione di risanamento che gli atti documentano. Peraltro sorprende – ha concluso la presidente – che Confartigianato faccia simili valutazioni senza entrare nel merito dei singoli aspetti”.