Spello, il sottosegretario Bocci tra gli imprenditori: “Rispondere alla globalizzazione con il territorio e le sue specificità”
SPELLO- “In uno scenario mondiale profondamente diverso, con alle porte potenze come la Cina, non dobbiamo chiuderci in noi stessi seguendo politiche populiste che seminano paura e promuovono l’isolamento, ma essere lungimiranti e fare gli interessi generali del Paese per costruire una comunità in grado di reggere le sfide dell’innovazione e dell’internazionalizzazione. In questo contesto il territorio, con le sue specificità, può essere la chiave di volta”. Lo ha detto Gianpiero Bocci, sottosegretario al ministero dell’interno e candidato alla Camera dei Deputati per il Pd nel collegio di Foligno, intervenendo, sabato mattina a Spello, a un dibattito organizzato dall’associazione “Il Baiocco” sui temi dell’economia mondiale e del protagonismo di Cina e Asia, fra rischi e opportunità anche per l’Umbria.
All’incontro sono intervenuti anche Luca Ferrucci, docente di economia all’Università degli Studi di Perugia, Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di Commercio dell’Umbria, Renato Cesca, amministratore delegato della multinazionale Ncm, Maurizio Del Savio, direttore generale della Bcc di Spello e Bettona e Luca Barberni, assessore regionale alla Salute, Coesione sociale e Welfare.
Bocci ha sottolineato la necessità di “non subire il cambiamento ma di governarlo, agganciando con nuovi strumenti le opportunità che si presentano”. A tale proposto, commentando alcuni dati sul mercato cinese e sul rapporto con l’Italia e con l’Umbria, ha rilevato che “in Italia si pone un problema organizzativo e culturale, per cui occorre riorganizzare il sistema. Ad esempio, non credo che la promozione turistica la possano fare le singole regioni, ma lo stato centrale costruendo progetti in grado di costruire offerte in grado di intercettare la domanda. Così come un settore determinante come l’energia non può essere in mano alle realtà regionali. Negli ultimi anni, ci sono stati cambiamenti e trasformazioni enormi, non c’è più il ceto medio, che era l’intelaiatura del Paese. È cambiata l’economia ed è diverso il rapporto con le imprese. In un mondo globale, non possiamo chiuderci ma dobbiamo aprirci a grandi scommesse. L’isolamento non è la risposta giusta e sono pazzi quelli che vogliono uscire dall’Euro. Oggi, di fronte a colossi come Cina e Asia, non dobbiamo soltanto andare veloci ma costruire un Paese coeso per andare lontano”.
Nel suo intervento, il professor Ferrucci ha spiegato il concetto di internazionalizzazione: “È basato su sei diverse facce: quella tradizionale dello scambio delle merci; quella degli investimenti diretti all’estero; quella dei flussi migratori; quella dell’esportazione dei servizi e del no know how; quella dei flussi di conoscenza scientifica; quella dei flussi turistici”.
Mencaroni ha sottolineato che “l’internazionalizzazione non può essere legata solo al prodotto, serve un’impostazione diversa e più ampia. Dal punto di vista del turismo non siamo sufficientemente attrezzati: i cinesi si cominciano a vedere, ma non siamo in grado di essere attrattori primari e come Umbria, li prendiamo di seconda o terza mano. Come Paese, non possiamo più campare di rendita, sul turismo non abbiamo nemmeno un ministero dedicato e questo è grave. In Umbria poi dobbiamo fare molto di più”
Cesca ha evidenziato che “la Cina con la sua potenza economica e sociale diventerà presto il primo paese al mondo: dobbiamo avere grande attenzione ed essere pronti alle nuove sfide trasformando le insidie in opportunità”.
Del Savio ha rilevato che “il problema di oggi è la velocità, il mondo è velocissimo, Facebook è il paese più grande del mondo e la vera difficoltà è avere una dimensione adatta a questo contesto. Dobbiamo imparare ad azzerare i nostri pregiudizi e a guardare il mondo con occhi diversi per evitare di essere marginalizzati. Occorre fare sistema, perché da soli si va più veloci ma insieme si va più lontano”.
L’assessore Barberini ha detto che “dobbiamo avere tutti la consapevolezza che il mondo è profondamente cambiato e che la nostra dimensione come Italia ed Europa conta sempre meno. Lo squilibrio è destinato ad aumentare e questo impone un cambiamento delle nostre scelte in politica. Servono un recupero di credibilità e di sistema. Servono un recupero di credibilità e azioni innovative e di sistema. La collaborazione tra pubblica amministrazione, imprese e terzo settore resta fondamentale, anche in scenari internazionali. Dobbiamo essere pronti alle nuove sfide mondiali, anche in sanità. In questo contesto, in Umbria abbiamo avviato collaborazioni con la Cina, con medici cinesi che studiano il sistema sanitario umbro e con il Brasile per azioni comuni in campo sanitario”.