Spoleto, il carcere diventa “Polo interistituzionale”: favorirà integrazione dei detenuti
SPOLETO – È stato firmato mercoledì, nella sede del Palazzo Comunale di Spoleto, il primo Accordo per la Costituzione dei “Poli interistituzionali come centri di innovazione e monitoraggio delle azioni programmate a livello nazionale” ai sensi del Protocollo d’intesa MIUR- Ministero della
Giustizia del 23 maggio 2016 ( Art 2, lettera- n).
Due gli accordi firmati, uno di Livello Regionale e uno di Livello Territoriale per Spoleto, finalizzati al coordinamento delle iniziative a favore dell’integrazione della popolazione detenuta, al diritto ad un percorso scolastico adeguato alle capacità effettive di ognuno, alla condivisione, scambio e circolazione delle esperienze in atto, della documentazione, dei materiali, delle ricerche di settore, all’istituzione di un canale diretto tra supporto scolastico, progetti per il ricongiungimento familiare e inserimento lavorativo dei detenuti.
Erano presenti per il Comune di Spoleto il vicesindaco Maria Elena Bececco, per l’accordo di livello regionale la presidente del Centro Studi Scuola Pubblica Anna Grazia Stammati, il Provveditore Amministrazione Penitenziaria Toscana Umbria Antonio Fullone, il Presidente del Tribunale di Sorveglianza Roberto Ferrando, il Direttore generale dell’ufficio scolastico Regionale Antonella Iunti, il Dirigente dell’ufficio interdistrettuale di esecuzione penale esterna Toscana Umbria Salvatore Nasca, dirigente istruzione e formazione Regione Umbria Adriano Bei. Per l’accordo territoriale il Direttore Casa di Reclusione di Maiano Luca Sardella e il Comandante Marco Piersigilli, l’ufficio di sorveglianza di Spoleto Grazia Manganaro, ufficio esecuzione penale esterna Maria Biondo, il direttore della Rocca Albornoziana di Spoleto Paola Mercurelli Salari e i dirigenti scolastici IIS Sansi Leonardi Volta Roberta Galassi IPSEOASC “De Carolis” Fiorella Sagrestani e Centro Provinciale Istruzione Adulti di Perugia Angela Maria Piccionne, per la rete delle scuole ristrette Giorgio Flamini e Alessandro Togoli.
La scelta del territorio, come prima sede di un Polo Interistituzionale, è stata determinata da vari fattori: la presenza del CESP e la rete delle scuole ristrette, che da anni sperimentano un metodo operativo, mirato alla definizione di interventi adeguati alla condizione dei “ristretti”; la comprovata disponibilità dell’amministrazione penitenziaria che ha partecipato ai lavori anche a livello regionale, con la presenza delle figure apicali del Provveditorato regionale Toscana e Umbria; l’apertura dimostrata dagli enti territoriali, in particolare dal Polo museale dell’Umbria e dalla Rocca Albornoziana di Spoleto per i percorsi di reinserimento dei detenuti; la consapevolezza e l’attenzione con la quale la dirigente scolastica dell’llS “Sansi-Leonardi-Volta” ha condiviso il modello laboratoriale di istruzione e formazione all’interno dell’istituto penitenziario; la presenza di una magistratura di sorveglianza accorta e partecipe ai percorsi dei detenuti; l’interesse al progetto evidenziato già nell’ambito del seminario svolto a luglio a Spoleto, dal Garante dei Detenuti del Lazio e dell’Umbria.
Sede del Polo Regionale sarà la Casa di reclusione di Maiano che negli incontri svolti ha ufficialmente confermato la disponibilità ad ospitare la sede del Polo Interistituzionale Umbro, destinando a tale scopo i locali posti al terzo piano della torre progettata dall’architetto Lenci, predisponendone ristrutturazione e arredo, in modo da renderla operativa in tempi brevi.