Spoleto, la Caritas boccia l’ordinanza antiaccattonaggio
SPOLETO – L’ordinanza antiaccattonaggio emessa dal Comune di Spoleto viene bocciata dalla Caritas diocesana e quindi dalla Curia, che interviene sull’argomento con una nota che non lascia interpretazioni e può essere sintetizzata così: “Combattere la povertà non significa combattere i poveri”. L’atto, che prevede tra l’altro multe fino a 500 euro, l’allontanamento dalla città e la confisca del denaro raccolto, è stato firmato qualche giorno fa dal vicesindaco di Spoleto Maria Elena Bececco. Oggi la reazione della Caritas, diretta da Giorgio Pallucco (nella foto), che “manifesta la propria ferma condanna di ogni forma di sfruttamento della povertà a qualsiasi fine, sia esso politico, economico o sociale; conferma l’impegno ad assicurare – anche attraverso le Caritas parrocchiali e di Pievania – attenzione, accoglienza e assistenza nei confronti di quanti affrontano quotidianamente il peso e le ferite della vita, senza distinzione di razza, religione e provenienza e rinnova l’appello a tutte le Istituzioni ad unire le forze per garantire una esistenza sicura e dignitosa a chi è costretto a tendere la mano”. “Combattere la povertà – evidenziano dalla Caritas- non significa combattere i poveri. La loro presenza tra noi costituisce una sfida che deve essere affrontata con profonda consapevolezza, grande coraggio e immensa carità. Anche nel nostro territorio, dobbiamo opporci fermamente ad ogni forma di odio, rancore e razzismo e continuare a promuovere e sostenere – come dice Papa Francesco – «la cultura dell’accoglienza e dell’incontro che si contrappone a quella dell’indifferenza e dello scarto»”.