Spoleto, Partito democratico senza pace: “Prima Spoleto” annuncia ricorso
SPOLETO – Non c’è pace per il Partito democratico di Spoleto. Dopo il congresso, la lista “Prima Spoleto” parla di “gravi irregolarità” e annuncia ricorso.
“Più di centocinquanta iscritti, di cui tesserati da anni e componenti della segreteria comunale uscente, in regola con il tesseramento alla data del 25 settembre 2017, così come previsto da Regolamento regionale per i congressi formulato in base alle disposizioni nazionali, sono stati impediti nella loro legittima espressione di voto e di partecipazione ai congressi dei propri circoli, alterando in modo determinante i risultati dei congressi svoltisi. Inoltre, 52 aventi diritto non hanno potuto votare, con la motivazione di non essersi presentati ad una verifica interna del tesseramento alla quale nessuno li ha mai convocati. Sono stati, altresì, esclusi iscritti storici, mentre si sono ammesse persone sconosciute all’anagrafe informatica del PD, in congressi che hanno visto prevalere un candidato per soli sei voti, con delegati comunali scattati soltanto per un voto”.
“A tali fatti si deve aggiungere che gli iscritti non sono stati convocati neppure alle assemblee congressuali, venendo così privati illegittimamente del diritto di voto. Quindi, non hanno potuto neppure partecipare al dibattito congressuale, trasformando i circoli soltanto in un “votificio fine a se stesso. Per quanto sopra, abbiamo diffidato la Commissione provinciale per i congressi a sospendere le operazioni congressuali e a soprassedere alla proclamazione dei delegati, illegittimamente nominati, per l’assemblea comunale e provinciale del Partito Democratico di Spoleto”.
“Contestualmente, si informa che è stato dato mandato ad un valente Avvocato, docente altresì all’Università di Perugia, di esperire tutte le azioni necessarie a tutela degli iscritti che non sono stati convocati alle assemblee e che non hanno potuto esercitare il proprio diritto di voto, secondo quanto garantito dallo statuto, dai regolamenti del PD e dalle norme del codice civile. Preannunciamo che, sino a quando non verrà ristabilita la regolarità dei congressi e non verrà data risposta alle nostre istanze, non parteciperemo alle assemblee degli organi statutari illegittimamente determinati”.