Tagina, interrogazione in Regione. Paparelli e Smacchi (Pd): “Dal Governo poco senso delle istituzioni”
GUALDO TADINO – Nella seduta odierna dell’Assemblea legislativa, sessione dedicata al Question Time, il consigliere regionale Andrea Smacchi (Pd) ha chiesto all’assessore Fabio Paparelli di chiarire “le azioni intraprese dalla Regione per sollecitare il Governo nazionale per autorizzare al più presto la richiesta di cassa integrazione straordinaria avanzata dalla Tagina ceramiche di Gualdo Tadino al ministero del Lavoro, cui in via esclusiva compete la concessione degli ammortizzatori sociali”. Smacchi, in fase di illustrazione dell’atto ha sottolineato come l’evolversi, nelle ultime ore, della vicenda stia portando, grazie ad emendamento presentato in seno alla Commissione bilancio, ad una soluzione positiva della vicenda che dovrebbe vedere il via alla cassa integrazione speciale per l’Azienda.
Smacchi ha aggiunto che “chi fa politica in maniera seria non può che ringraziare in primis l’Azienda, le istituzioni (Comune e Regione Umbria), i dipendenti, che dal mese di agosto, a causa dei ritardi di questo incontro, non prendono lo stipendio. Grazie anche al Ministero per questo incontro. Ieri, il ministro Di Maio ha fatto un comunicato-post trionfalistico, dichiarazioni trionfalistiche false, in alcuni tratti prive di fondamento, al limite della provocazione. Quello che si chiedeva era una possibile soluzione della vicenda attraverso l’estensione dell’applicazione delle deroghe previste dalla normativa in tema di durata massima dei trattamenti di integrazione salariale straordinaria nelle aree di crisi complessa riconosciute anche alle aree di crisi interessate da accordi stipulati ai sensi della previgente disciplina (legge ‘99/2009’) di cui l’accordo di programma della Merloni è l’unico esempio a livello nazionale”.
L’assessore Fabio PAPARELLI ha sottolineato che “il ministro Di Maio non si è mai interessato alla vicenda, tant’è che ieri mattina, all’uscita dalla riunione al Ministero, i sindacati erano sconcertati perché non si era detto nulla. Poi è arrivato, qualche ora dopo il post del Ministro, probabilmente già predisposto. Un modo di gestire le vertenze che dimostra di non avere alcun senso dello Stato e delle istituzioni. Con i precedenti Governi di centrodestra e centrosinistra abbiamo sempre avuto a cuore, nelle vertenze, l’interesse dei lavoratori, dell’azienda e dello sviluppo del territorio. Non è mai stato fatto come strumento di propaganda politica come abbiamo invece assistito nelle ultime ore. Il sito produttivo di Gualdo Tadino, occupa oltre 160 dipendenti e con un passato davvero glorioso. L’azienda ha iniziato a vivere delle difficoltà dal 2010 per la crisi che colpì i mercati principali (italiani e russi). Tutto ciò ha portato nel 2016 ad aprire un tavolo di confronto presso la Regione con l’azienda, il Comune, le Agenzie regionali, Confindustria ed organizzazioni sindacali. L’azienda dimostrò la volontà di provare a rimodellare il processo produttivo e commerciale attraverso un cambio di strategia, anche attraverso investimenti ricorrendo ad ammortizzatori sociali che accompagnarono i lavoratori in quella fase. A fine 2016 si è tentato un rilancio industriale che non ha avuto, in quella fase, un buon fine. Successivamente si è andati alla ricerca di una partnership industriale che fosse in grado di rilanciare l’azienda. Sul finire dello scorso anno, grazie anche al lavoro delle istituzioni, si è addivenuti all’accordo per la cessione del pacchetto azionario a favore della Società Saxa Gress dell’imprenditore Francesco Borgomeo, lo scorso 20 aprile.
A fronte del piano di ripresa delle attività produttive, l’azienda ha deciso di richiedere al ministero del Lavoro, l’attivazione delle previsioni normative dell’articolo 22 bis (decreto leg.vo ‘148/2015’) che consente la concessione della cassa integrazione straordinaria per 12 o 6 mesi prevista per imprese con più di 100 dipendenti ed in presenza di determinate condizioni legate alla continuità aziendale ed alle prospettive. Sulla base di questo decreto, a giugno l’azienda e la Regione hanno stipulato il pre accordo, necessario per l’attivazione del procedimento per la concessione della cassa integrazione straordinaria in proroga. Inopinatamente, il Ministero, dopo alcuni giorni, senza mettere a conoscenza le Regioni e le parti, ha prodotto una circolare che interpretava in maniera più restrittiva il precedente provvedimento (febbraio) che consentiva invece l’accesso agli ammortizzatori sociali. Noi, i primi di luglio, abbiamo scritto immediatamente al Ministero appena ricevuta la lettera di diniego rispetto all’accordo. C’è un ricorso dell’azienda presso il Tar Lazio su questa vicenda. La Regione ha trovato una soluzione normativa che ha inviato al Ministero chiedendo la modifica nel decreto ‘Mille proroghe’, attraverso un emendamento per l’estensione della possibilità della proroga anche all’area ex Merloni per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali, equiparando quest’area a quelle di crisi complessa. Auspico che tutte le forze politiche concorrano in maniera unitaria all’approvazione di questo provvedimento”.
Nella replica, Smacchi ha detto che “una delle cose più importanti, al di là della questione ‘Tagina’ è la trasformazione dello strumento dell’accordo ‘ex Merloni’ per tutta la fascia appenninica”.