Tasi, l’assessore Bertinelli: “Ecco perché a Perugia si paga così”
Ultimi giorni per il pagamento della prima rata della Tasi. A tal proposito l’assessore Bertinelli ha chiarito in una nota alcuni punti sulla tassa.
“I perugini che in questi giorni pagano la Tasi hanno il diritto di sapere, al di fuori di ogni polemica politica, perché e cosa pagano – scrive l’assessore – Prima di tutto, va precisato che l’approvazione dell’aliquota Tasi da parte dei Comuni, in base alla normativa nazionale, sarebbe dovuta regolarmente avvenire entro il 23 maggio 2014, il che avrebbe comportato il pagamento della prima rata dell’imposta già dal mese di giugno riducendo l’indebitamento corrente del Comune e di conseguenza l’ammontare degli interessi passivi stimati per il 2014 in oltre ottocentomila euro”.
“E’ facile intuire – continua Bertinelli – che, essendo la scadenza a ridosso delle elezioni amministrative, la precedente Amministrazione abbia voluto evitare l’imbarazzo di comunicare ai cittadini la necessità, certamente non popolare, di approvare aliquote Tasi e Imu al massimo di legge, unica strada per consentire la copertura di una spesa corrente del Comune ormai da tempo fuori controllo. Si è scelto quindi di differire il provvedimento ad agosto. Del resto, se i dati di bilancio avessero consentito una gestione dell’imposta ai livelli minimi, di certo la precedente giunta avrebbe raccolto questa opportunità, non solo a vantaggio dei cittadini ma anche a proprio beneficio politico. Così non è stato, né poteva esserlo a causa della pesante spesa corrente.
Come già ampiamente spiegato, l’attuale esecutivo all’atto dell’insediamento si è trovato a dover gestire forti e persistenti difficoltà nel chiudere il bilancio di previsione 2014 proprio a causa della rilevante spesa corrente.
Alcuni dati del bilancio 2013 possono chiarire la situazione: le spese per il personale sono di oltre 46 milioni di euro con 1271 dipendenti, le spese per l’acquisto di beni e servizi ammontano ad oltre 111 milioni (di cui quasi 45 milioni per la difesa del suolo e 20 milioni per il trasporto pubblico locale). La spesa corrente del 2013, pari a complessivi 178 milioni, ha registrato un consistente incremento rispetto all’anno 2012 in cui la stessa era di oltre 169 milioni (cifra peraltro già ragguardevole). L’indebitamento per mutui contratti a fronte di investimenti a medio lungo termine risulta di oltre 133 milioni con il rimborso di quote annue di 16 milioni. A questi dati, di per sé già preoccupanti, vanno poi aggiunti i dati negativi delle società partecipate dal Comune e alle associazioni a vario titolo coinvolte”.
“Si rammenta, inoltre – prosegue l’assessore – che la Relazione al bilancio 2013 predisposta dall’Organo di Revisione ha evidenziato in maniera molto chiara le crescenti difficoltà create da discutibili scelte gestionali attuate e prolungate nel tempo e riflesse nei dati del bilancio 2013. Tanto per richiamarne alcune: 1) il saldo di parte corrente negativo è stato coperto con il ricorso ad entrate di parte capitale, evidenziando la difficoltà per l’ente a raggiungere gli equilibri di parte corrente; 2) l’anticipazione di tesoreria, divenuta strumento atipico di finanziamento stante il ricorso strutturale anziché temporaneo (a fine 2013 registrava un saldo a debito di oltre 22 milioni di euro), evidenzia una gestione che ha distrutto liquidità appesantendola di rilevanti oneri finanziari; 3) i residui attivi ed il fondo svalutazione crediti evidenziano un differenziale stimato in circa 35 milioni di euro (che in base a nuove norme di legge potranno essere distribuiti in 10 anni con un carico di 3,5 milioni all’anno); 4) molte altre criticità che rendono non più differibile l’adozione di un piano di misure correttive (come peraltro sottolineato anche dalla Corte dei Conti)”.
“L’attuale esecutivo – conclude l’assessore – ora è impegnato in un’opera di risanamento dei problematici equilibri economico finanziari dell’ente con l’obiettivo primario di ridurre l’imposizione locale a carico dei cittadini, rendere più efficiente ed equa la spesa e programmare al meglio la gestione dei servizi pubblici erogati anche attraverso le società partecipate. La Giunta, come già ampiamente spiegato, non aveva perciò altra scelta, nel dover affrontare una situazione così precaria lasciata in eredità dalla precedente gestione politica e che richiederà del tempo per essere ristrutturata in profondità e nella sua interezza anche a causa della rigidità di molti dei costi gestionali sopra richiamati”.