Terni, amministratrice di condominio infedele si intasca 880 mila euro, 200 famiglie costrette a ripagare le bollette
TERNI – Amministratrice infedele fa la “cresta” sulle bollette dei condomini che ora si ritrovano con un debito di oltre 800mila euro. E’ accaduto in un condominio alla periferia di Terni. L’amministratrice è stata denunciata per truffa dalla guardia di finanza e il 19 novembre comparirà davanti al gup per l’udienza preliminare del procedimento a suo carico. La donna era riuscita ad appropriarsi di somme di denaro versate da circa 200 condomini per le spese correnti riconducibili alle utenze di acqua, luce e gas degli immobili amministrati. Per non ingenerare sospetti fra gli ignari condomini, rilasciava agli interessati false copie di bonifici mentre, di fatto, provvedeva al pagamento di una minima parte delle fatture, ovvero delle sole bollette utili ad evitare il distacco delle utenze per morosità. La maggior parte delle somme di denaro, invece, venivano distratte dall’amministratrice infedele a proprio favore, mediante l’incasso diretto o il versamento su conti correnti personali.
I condomini ora si trovano a dover versare per la seconda volta i corrispettivi delle fatture insolute, pena il pignoramento degli immobili di proprietà. “Una situazione pesante”,spiega oggi l’avvocato Barbara Poggiani che insieme all’avvocato Mauro Cingolani e all’attuale amministratore, hanno tenuto una conferenza stampa per illustrare la situazione. “Molti condomini sono pensionati o vedovi – dice l’avvocato Poggiani – per corrispondere le cifre che i fornitori tornano a chiedere sono costretti a chiedere aiuto ai figli o fare prestiti”. Le 200 famiglie stanno portando avanti una battaglia sia in sede penale che civile e sperano di poter recuperare almeno in parte quella cifra. Al momento, comunque, si trovano costrette a pagare di nuovo le utenze. “Il debito lasciato per ciascuna famiglia – continua ancora l’avvocato Poggiani – è pari a 3 anni di condominio”.
Con l’occasione l’avvocato Mauro Cingolani, presidente locale dell’Asppi, l’associazione sindacale dei piccoli proprietari immobiliari, ricorda gli strumenti per evitare situazione di questo tipo oggi ci sono. “La legge impone l’obbligo di apertura di un conto corrente per ciascun condominio. Il condomino può chiedere l’estratto conto e compararlo con i bilancio. Altro suggerimento è quello di affidarsi ad amministratori di condominio professionisti e di diffidare dalle offerte troppo basse”.