Terni, ecco come cambiano redditi, pensioni e imprese

TERNI – Il reddito medio in città è di 20mila euro, le pensioni di invalidità si dimezzano, quelle di vecchiaia aumentano del 35% mentre, sul fronte delle imprese, aumentano le società di capitale. E’ questa la fotografia che emerge dai dati statistici “Conoscere Terni” pubblicati in questa settimana. Al di là dell’analisi demografico-sociologica che mostra una città sempre più in “rosa” e multietnica, è interessante la disamina economica.

Evidenti, in proposito, i dati sul reddito elaborati a partire dagli archivi delle dichiarazioni Ipef del Ministero dell’economia e delle finanze.
A livello comunale i dichiaranti risultano essere 80.200 e il reddito medio dichiarato ammonta a €.20.053,16. Tra i dichiaranti prevalgono leggermente  i maschi (51%) i quali, sempre in media, detengono  il reddito più elevato  poco meno di 25 mila euro rispetto ai 15 mila delle donne. In linea con l’andamento nazionale, quasi un terzo dei contribuenti  dichiara tra i 15 e i 25 mila euro,  mentre soltanto lo 0,49% dichiara oltre 120 mila euro con una media di circa 197.000 euro pro capite. Molto alta anche la quota di chi dichiara meno di 10.000 euro. Si tratta di 22.270 contribuenti circa il 28% del totale. Se si considera un confronto territoriale, come negli anni passati il reddito della città di Terni risulta più elevato di quello del resto della provincia e anche di quello della Regione ( circa il 7% in più). Tale fatto si spiega però considerando che a Terni molti dei redditi provengono da lavoro dipendente e da pensione.

A proposito di pensioni a Terni, come risulta dalla banca dati dell’Inps sono state erogate  oltre 39.700 pensioni tra vecchiaia, invalidità, superstite, sociali e invalidi civili. La maggioranza, pari al 46% di tutte le pensioni erogate, è rappresentata da quelle di vecchiaia seguite da quelle superstite 21%. Le pensioni sociali sono la categoria che incide di meno (4,6%) del totale.  Considerando la serie storica, il numero di pensioni erogate negli ultimi anni è leggermente diminuito (nel 2000 erano 40.554) ma vi sono stati andamenti diversi a seconda della tipologia. L’incremento maggiore si è avuto per le pensioni di vecchiaia che in vent’anni risultano essere il 35% in più, mentre sono diminuite significativamente le pensioni di invalidità che sono più che dimezzate. L’importo medio mensile per il 2013 è pari a € 902,71 in lieve crescita rispetto all’anno precedente.

Passando alle attività produttive, facendo riferimento agli archivi della CCIAA di Terni, per quanto riguarda l’universo delle imprese al 31 dicembre 2013, sul territorio comunale ne risultano attive 8.415 e le unità locali di impresa presenti sul territorio sono 10.509. Nel contesto provinciale le imprese ternane pesano quasi per il 45% con percentuali ancora più alte per le attività dei servizi. Il settore che conta il maggior numero di unità locali è il commercio. Negli ultimi anni, ovvero dal 2010 i settori che hanno perso di più sono stati quello delle costruzioni e delle attività manifatturiere mentre un forte incremento si è avuto nel settore della produzione  e distribuzione di energia elettrica gas e acqua a seguito della liberalizzazione del mercato e nell’ambito della sanità e dei servizi sanitari e nei servizi di alloggio e ristorazione.
Considerando la forma giuridica delle imprese, continuano ad aumentare le società di capitale e tale rafforzamento è presumibilmente un processo accentuato dalla crisi: le aziende si strutturano meglio e per resistere assumono forme giuridiche più forti senza accollarsi però eccessivi rischi di capitale. In ogni caso, il peso delle società di capitali è cresciuto ma rimane comunque inferiore sia alla media italiana che del Centro Italia. In calo, sempre per effetto della crisi, invece le ditte individuali che comunque rappresentano sempre oltre il 55% delle imprese ternane.

Tutti i dati sono consultabilli sul sito http://www.comune.terni.it/canale.php?idc=602

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