Terni, con la Festa della promessa al via le celebrazioni per S. Valentino, tra le 120 coppie di fidanzati c’è anche chi è sposato da 75 anni
TERNI – Ci sono anche loro, Aldo e Nella Aldini, 95 anni entrambi e 75 di matrimonio alla festa della promessa, la celebrazione religiosa che di fatto dà il via ai festeggiamenti per San Valentino, il patrono di Terni. Insieme a 120 coppie di fidanzati, provenienti da tutt’Italia, che questa mattina hanno rinnovato la loro promessa d’amore davanti alle reliquie del Santo, c’era anche questa coppia “collaudata” che con la sua testimonianza ha voluto essere di riferimento e di augurio ai giovani fidanzati che quest’anno convoleranno a nozze. “Il segreto di tanta longevità e di un legame così lungo? Sopportarsi a vicenda” hanno detto Nella e Aldo, entrambi ternani, ancora attivi e indipendenti nella vita quotidiana.
Oltre che dal Ternano i fidanzati sono giunti anche da Busto Arsizio, Roma e provincia, Rieti, Caltanisetta, dalla Puglia, Calabria e Toscana. Molti gli uomini che hanno deciso di partecipare alla cerimonia per fare una sorpresa e un regalo alla propria compagna. “Il segreto di tanta longevità e di un legame così lungo? Sopportarsi a vicenda” hanno detto Nella e Aldo, entrambi ternani, ancora attivi e indipendenti nella vita quotidiana.
Per il vescovo, padre Giuseppe Piemontese, la festa di oggi è stata la “festa di coloro che stanno per “compromettersi” in un progetto di vita, definitivo, totale, senza riserve, per sempre”. “Davanti alla tomba di san Valentino – ha detto durante la celebrazione in chiesa, rivolgendosi alle giovani coppie – la vostra storia oggi acquista profumo di primavera, chiarezza di motivazioni, orientamento definito, ricchezza di grazia, garanzia di riuscita, promessa di accompagnamento”.
In un passaggio dell’omelia il vescovo ha detto che “quante volte la rottura della relazione di fidanzamento, poi dell’amore coniugale, appare incomprensibile e si consuma con grande superficialità. Alla radice c’è quella febbre dell’egoismo, che non è stata curata da ciascuno con la grazia di Gesù”.
“La febbre spirituale che spesso ci blocca – ha affermato padre Piemontese – rappresenta la lontananza da Dio, lo stato di peccato, l’incapacità di far crescere l’immagine di Dio che è in noi e che nel battesimo è stata nitidamente impressa nel nostro cuore”.
“La nostra, la febbre che ci immobilizza – ha continuato – è il ripiegamento su noi stessi, il disinteressarci degli altri. Anche nell’amore la febbre che ci prende è il restare rattrappiti in noi stessi, avvinti dall’egoismo, pensare solo a noi stessi. La superficialità nelle azioni, la scarsa attenzione all’altro/a, la poca attenzione alla virtù, la morbosa gelosia della propria autonomia e dei propri interessi, questa febbre porta alla morte del vostro amore e della nostra vita cristiana”.