Terni, il sottosegretario Bocci a lezione dai giovani avvocati: maggiore sicurezza

TERNI – La sicurezza percepita dai cittadini e quella reale. A volte sono molto distanti, altre volte invece vicinissime. Cosa ci fa sentire meno sicuri? Sicuramente quanto accaduto lo scorso anno. Un anno “nero” macchiato da quattro omicidi che hanno sconvolto la nostra città. Raggi, Moracci, Zelli e Oltjan Nela. Omicidi terribili, omicidi che hanno invaso le pagine dei giornali e le nostre giornate. Omicidi che non si dimenticano e che si spera “non accadono più”.

E la percezione della sicurezza di ogni cittadini diminiusce quando accadono queste tragedie. E’ fisiologico. La risposta delle istituzioni è sempre stata però concreta, veloce, ed indispensabile.

Pensiamo al lunghissimo sciopero delle Acciaierie: giorni interminabili, con l’occupazione delle strade fino al casello di Orte, con la rabbia e la preoccupazione dei lavoratori negli occhi di un’intera città.

Il sottosegretario all’Interno, Gianpiero Bocci, presente lunedì pomeriggio al convegno su “Sicurezza percepita, le risposte delle istituzioni e le novità legislative in materia”, ha voluto precisare che i numeri sui reati sono in discesa. Basta guardare anche i dati dei primi mesi dell’anno rispetto a quelli dello scorso anno.
I numeri scendono in picchiata, ma c’è ancora molto da fare.

“Abbiamo un buon apparato di sicurezza – ha detto il sottosegretario – ed il patto sulla sicurezza siglato in prefettura ne è un esempio. La città divisa in zone sarà monitorata a 360° da tutte le forze dell’ordine. C’è un nuovo fenomeno che sta prendendo piede e che bisogna contrastare, quello dei “criminali mordi e fuggi”. Criminali che da Roma arrivano a Terni per mettere a soqquadro qualche casa, rubare macchine, spacciare, per poi tornarsene a Roma.”

“Dal punto di vista legislativo – ha suggerito Bocci – occorre stringere i tempi processuali. Sia a Terni che a Perugia abbiamo avuto grandi esempi in questo. Per tre omicidi ci sono stati tre ergastoli.”

Al convegno organizzato dall’Associazione Italiana Giovani Avvocati (AIGA), ed il vicepresidente avv. Marco Gabriele ha parlato di tutte le nuove leggi, proposte da diversi partiti, che riguardano la pubblica difesa.

“Riforme – ha detto l’avvocato – che devono dare risposte concrete all’opinione pubblica. La difesa personale in Germania o in Spagna è meno stringente di quella italiana”.

 

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