Terni, Isrim: dopo il fallimento scatta la mobilità, la Cisl riaccende i riflettori sui lavoratori

TERNI – E’ stata la mobilità per i 30 lavoratori dell’Isrim e già si è tenuto il primo incontro presso gli uffici del curatore fallimentare ad Orvieto. Sulla vicenda, su cui sembra essere calato il silenzio, oggi torna alla carica Fabrizio Framarini della Femca Cisl. Dopo aver ricordato l’impegn,o poi rientrato del Comune di Terni, di costruire attraverso Asm un progetto importante (AsmLab), Framarini dice che “La vicenda Isrim ci deve impegnare su due fronti; Il primo è la ricerca di una ricollocazione di lavoratori altamente specializzati, ponendo attenzione alle reali opportunità che si creano negli enti pubblici o nelle aziende ad essi collegati senza giochi o giochini vari – contestualmente, a livello sindacale, la partita non la possiamo comunque chiudere qua; vogliamo infatti un impegno forte delle Istituzioni nel farsi promotrici per la creazione di un polo importante della ricerca”.
Per Framarini “lo sforzo istituzionale va orientato nel cercare un coinvolgimento dei finora troppo pigri attori privati ai quali la ricerca serve per rispondere alla sfida di un mercato sempre più esigente, ma pensano spesso che la debbano fare altri”.
Secondo il rappresentante della Femca Cisl “bisogna creare un rapporto virtuoso, di interscambio, tra la necessità di fare ricerca dettata dalle esigenze del territorio (penso ad esempio al comparto tessile o alla stragrande maggioranza delle piccole aziende di cui la Regione è piena) e la volontà di orientare in tal senso i fondi europei ad essa destinati”.
“Chi investe in ricerca dice Framarini – si attrezza per le sfide, che anche il sindacato è pronto a raccogliere – chi non lo fa, troppo spesso, per rimanere concorrenziale tenta di giocare la carta deleteria dei licenziamenti o dell’abbassamento delle tutele”.

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