Terni, nessuna deroga per il Metelli, confermato il trasferimento degli studenti a Geometri. Le reazioni
TERNI – La riunione di ieri pomeriggio in Prefettura non ha sortito l’effetto che gli studenti del Metelli speravano: il trasloco del liceo artistico all’interno dell’istituto per geometri ci sarà. Dal 12 gennaio tutte le classi saranno trasferite nella sede dell’ex istituto per Geometri che già dallo scorso settembre ospita il biennio.
La mediazione proposta lunedì dal presidente della seconda Commissione di Palazzo Spada, Francesco Filipponi, non è stata ritenuta percorribile dallo stesso collegio dei docenti. Secondo questa ipotesi, tre classi sarebbero potute rimanere nella sede di piazza Briccialdi e le altre avrebbero frequentato i laboratori secondo orari in grado di garantire un numero di occupanti nell’edificio inferiore alle 100 unità, secondo le disposizioni di legge in materia antincendio. La didattica di laboratorio, però, è destinata a classi articolate e non smembrabili, quindi la soglia di sicurezza delle 99 unità sarebbe spesso superata.
Al termine della lunga riunione in prefettura alla presenza del prefetto Bellesini e del presidente della Provincia, Di Girolamo, del comandante del vigili del fuoco, del responsabile della sicurezza del liceo artistico e della preside Maria Rita Chiassai.
Come da programma, dal 12 gennaio i ragazzi del liceo artistico seguiranno le lezioni in viale Trieste mentre per l’attività di laboratorio torneranno in piazza Briccialdi ( qui resteranno i tre laboratori di legno e metalli ndr.), usufruendo per tre volte alla settimana di un servizio navetta che sarà messo a disposizione gratuitamente.
Nel corso della riunione è stato assicurato che l’edificio del Metelli non sarà venduto né cambiato di destinazione. Con i 17mila euro stanziati dalla Provincia saranno attuati quegli interventi minimi ritenuti sufficienti dal responsabile alla sicurezza dell’istituto, che consentiranno quel passo in avanti che allineerà il Metelli alla gran parte degli istituti provinciali che, sebbene non abbiamo il certificato di prevenzione incendi, possono proseguire l’attività didattica in virtù di deroghe costantemente rinnovate.
Intanto il prefetto Bellesini e il sindaco Di Girolamo hanno già fissato per il 10 febbraio un nuovo incontro dove all’ordine del giorno ci sarà le verifica dell’avanzamento degli interventi minimi di messa in sicurezza a norma del Metelli e dei lavori in corso all’ex Geometri nonché la definizione di modi e tempi di avvio del piano complessivo antincendio per il liceo artistico.
Le reazioni: “Occorre che non solo le istituzioni – dichiara l’assessore alla Cultura Giorgio Armillei – si mobilitino, come stanno facendo, per riportare al più presto l’istituto d’arte Metelli nella sue sede più consona e attrezzata, quella di piazza Briccialdi, ma che tutto il mondo culturale cittadino segua con attenzione questa vicenda e dia, nei limiti delle proprie possibilità, il suo contributo”.
“Il Metelli è infatti uno dei fulcri della Terni creativa – continua Armillei – quella che ricerca con tenacia una diversificazione delle sue funzioni, che ritiene la cultura non solo strumento di crescita collettiva ma anche accrescimento della capacità attrattiva di Terni e del suo nuovo sviluppo economico. L’istituto d’arte ha sempre lavorato in questa direzione ed una di quelle istituzioni scolastiche e culturali che rientrano nella valutazione dei parametri di vitalità di una città, per questo la sua esistenza, la sua piena funzionalità sono elementi imprescindibili per una comunità che vuole essere dinamica e capace di rigenerarsi dal punto di vista culturale e artistico”.
“La funzione dell’istituto d’arte – conclude l’assessore – diventa anche più rilevante nel centenario della nascita di De Felice che tanto ha dato alla valorizzazione dell’istituto stesso e alle esperienze e agli artisti ternani, ad iniziare da Metelli. Come assessore alla Cultura nei prossimi giorni chiederò un incontro ai rappresentanti del consiglio di istituto e degli studenti proprio per un confronto sul ruolo culturale dell’istituto e per mettere a punto eventuali iniziative sinergiche con il tessuto associativo e culturale della città”.
Sulla questione interviene anche Sel Terni che “esprime ancora una volta la massima solidarietà agli studenti e alle loro famiglie che per settimane si sono opposti al trasferimento del Liceo Artistico dall’attuale sede al plesso dei Geometri. Lotta portata avanti con determinazione, responsabilità e intelligenza, anche per tutto il periodo delle festività, costruendo, tra l’altro, una bellissima esperienza di democrazia per l’intera città”.
“Questa assunzione di responsabilità da parte degli studenti – continua Sel Terni – avrebbe meritato ben altre risposte da parte delle istituzioni locali. Si è assistito invece a un insopportabile balletto da parte del Sindaco, nonché Presidente della Provincia (particolare non secondario, figlio di una riforma affrettata e cervellotica), e della sua maggioranza che rende francamente incomprensibile quale sia la ragione ultima per cui si debba procedere al trasferimento dell’Istituto. La sicurezza di un edificio scolastico, a partire dalla normativa antincendio, normalmente viene programmata per tempo, con azioni che salvaguardano sia la sicurezza degli studenti che lo svolgimento delle attività scolastiche. Perché all’improvviso a dicembre è sorto questo problema? Quale evento straordinario è accaduto? Se non possono essere concesse deroghe per l’assenza di un progetto che invece è presente per le altre strutture, siamo di fronte a una responsabilità individuabile o a una volontà ben precisa?”
Per Sel Terni “La soluzione a cui si è giunti non può quindi che essere complicata e confusa. SEL Terni, nel ribadire una gestione della vicenda lacunosa e per niente rispettosa di istanze correttamente espresse, chiede, a questo punto, che sia fatta chiarezza sulle responsabilità e che sia garantito il ritorno alla normalità (agibilità dell’Istituto Metelli) quanto prima e vigilerà perché il trasferimento non sia temporaneo sulla carta e invece definitivo nelle intenzioni. Chiede inoltre alle istituzioni competenti di riferire sullo stato di tutti gli istituti della città, perché il concetto di “deroga” non ci piace. La sicurezza c’è o non c’è, non ci può essere in deroga, su carta”.