Terni, omicidio di via Piemonte, l’albanese in carcere risponde al gip: “Mi sono difeso”
TERNI – “Mi sono difeso”. Majec Mjeshtri, il ventunenne albanese in carcere per aver inflitto la stilettata, risultata fatale, al connazionale Oltjan Nela (nella foto ndr) ha sostenuto la legittima difesa davanti al gip che ho ha sentito questa mattina nell’udienza di convalida dell’arresto. Il ragazzo, difeso dall’avvocato Massimo Proietti, ha ribadito quanto sostenuto anche davanti agli uomini della squadra mobile di Terni che martedì lo hanno arrestato al termine di un’indagine lampo sull’accoltellamento dell’albanese in via Piemonte. Majec Mjeshtri aveva confessato di aver inflitto la stilettata all’addome del rivale ma di essersi difeso. Stessa teoria sostenuta oggi davanti al gip. Per lui, arrestato per tentato omicidio, dopo la morte dell’albanese avvenuta mercoledì sera, è stata riformulata l’accusa in omicidio volontario aggravato da futili motivi. Al termine dell’udienza il gip ha convalidato l’arresto e ha confermato la custodia cautelare in carcere.
Oggi si è tenuto l’interrogatorio di garanzia anche per gli altri tre ragazzi ternani che erano con Majec Mjeshtri. Arrestati per favoreggiamento e concorso in tentato omicidio, anche per loro è stata riformulata l’accusa in rissa aggravata. Al termine dell’interrogatorio il giudice per le indagini preliminari ha disposto la scarcerazione di tutti e tre adottando però nei confronti di uno di loro l’obbligo di firma e la permanenza in casa dalle 21.30 alle 6.00. Si tratta del 34enne la cui fidanzata sarebbe stata oggetto delle attenzioni della vittima all’interno della discoteca di via Piemonte. Da questo screzio, sarebbe scaturita la rissa fuori dalla discoteca che si è conclusa con l’accoltellamento del 21enne albanese in via Piemonte all’angolo con via Eugenio Chiesa.
Sul fatto oggi interviene anche il sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo. “La morte di Oltajan Nela – dice Di Girolamo – è una vicenda tristissima, che interessa tutta la comunità ternana, perché c’è di mezzo la vita venuta a mancare di un ragazzo di appena 20 anni, un ragazzo che viveva da tempo nella nostra città. Quanto accaduto sarà accertato dalla magistratura, ma il dato di fondo è quello della perdita della vita di un ragazzo, nell’ambito di una vicenda particolarmente violenta e brutale, in una situazione che vede la partecipazione, anche se con ruoli e responsabilità diverse, di una pluralità di persone, purtroppo anche queste giovani, anche queste ora lontane dalle priorità di una vita che a quell’età dovrebbe solo costruire e progettare il proprio futuro”.
“Occorre sottolineare – aggiunge il sindaco – che, anche in questo caso, c’è stata una risposta pronta e chiara da parte delle forze dell’ordine che hanno ricostruito quanto accaduto e individuato coloro che saranno chiamati a rispondere di questa vicenda. Ringrazio la questura di Terni e il suo responsabile per la professionalità, la dedizione, la competenza messa in campo. In questa città non può assolutamente passare il messaggio che chi delinque non sia chiamato a rispondere del suo operato: il rispetto delle regole, ad iniziare chiaramente dal rispetto della vita umana, sono valori imprescindibili per Terni. La nostra storia, anche recentissima – conclude Di Girolamo – dimostra che c’è un tessuto sociale e civile di spessore, un apparato di sicurezza di grande efficienza, che sanno reagire con prontezza”.