Terni, ricollocazione agenti di polizia provinciale nella Municipale: l’Usb all’attacco
TERNI – “Il personale qualificato e formato in materia di controlli ambientali invece di essere collocato nell’ambito del contrasto ai roghi di rifiuti o altre mansioni specializzate, è stato collocato in un altro settore”.
E’ questo – in estrema sintesi – l’allarme lanciato dalla Federazione Usl dell’Umbria che prende in esame il fatto “anomalo” che si è verificato a Terni.
Il comunicato recita così: “Chi ha qualche capello bianco e reminescenze di “naja” ricorderà come spesso si scherzava sull’esistenza, in ogni caserma o reparto, dell’ufficio complicazione affari semplici, il cui unico motivo di esistere era proprio quello di rendere complicato ciò che era banale da realizzare.
A quanto pare la tradizione viene tenuta in auge presso il Comune di Terni, ove ci si sta cimentando in ardite operazioni di ricollocazione del personale proveniente dal Corpo di Polizia Provinciale.
Come infatti purtroppo noto, in nome del presunto miglioramento della macchina amministrativa, nella regione Umbria, e in particolare a Terni, si sta assistendo allo smantellamento dei corpi di Polizia Provinciale con conseguente collocazione del personale – arbitrariamente e illegittimamente inserito nel portale della mobilità e pertanto considerato in esubero – presso altre amministrazioni”.
La Federazione concentra poi il problema nel caso del Comune di Terni.
“Dal primo settembre hanno preso servizio tre operatori, già in forza alla Polizia Provinciale, con esperienza pluriennale nel campo dei controlli ambientali, due dei quali appartenenti al Nucleo Operativo Speciale per la tutela ambientale.
Tale personale, sulla base delle norme, circolari, accordi e protocolli che disciplinano il percorso di collocamento, avrebbe dovuto essere impiegato nelle funzioni già svolte, giacché tali funzioni sono anche in capo al Comune che, peraltro, nel Corpo di Polizia Municipale vede la presenza di un nucleo di tutela ambientale cronicamente sotto organico.
Aggiungiamo che, se non bastasse il richiamo alle norme, ci si potrebbe sempre appellare all’applicazione degli elementari principi di efficacia, efficienza ed economicità (che dovrebbero far parte del bagaglio culturale di ogni dipendente pubblico) e, se anche ciò non bastasse, al più comune buon senso del padre di famiglia.
Così però non è in quanto, il personale è stato assegnato ad altre mansioni per l’esecuzione delle quali sono in corso le attività formative”.
Il sindacato si chiede quindi “se il Comandante non vanti qualificata esperienza in qualche ufficio complicazione affari semplici visto che, anche senza voler spremere troppo le meningi sull’interpretazione delle norme e sull’applicazione dei basilari principi che guidano le azioni della pubblica amministrazione, ma anche senza fare esercizio virtuoso di buon senso, avrebbe potuto semplicemente adempiere agli atti di indirizzo approvati sia dal Consiglio Comunale che dalla stessa Giunta. (Delibera n° 335 del 28/10/2015)
Ricordiamo che al punto quattro di tale delibera, si dispone il potenziamento delle attività di controllo, finalizzate a contrastare il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti urbani “anche considerando l’idoneità al servizio delle singole unità”.
Chissà se di questa vicenda è stata resa edotta S.E. Il Prefetto nel corso dell’incontro tenutosi in Prefettura, proprio per rafforzare l’attività di controllo per il contrasto alle attività di abbandono dei rifiuti. (e a giudicare dallo spettacolo offerto dalla città crediamo ce ne sia veramente bisogno)”.
“Chissà se di questa strampalata iniziativa – conclude il sindacato – sono al corrente il Consiglio e il Sindaco (che nella veste di Presidente della Provincia aveva più volte assicurato la valorizzazione delle figure professionali trasferite in Comune), o se anche questa volta la politica ammainerà bandiera facendosi scudo del comodo alibi dei tecno burocrati, padri e padroni delle amministrazioni pubbliche.
Verificheremo le scelte assunte, anche se consideriamo paradossale che personale qualificato e formato in tema di controlli ambientali, in un momento così delicato anche per l’avvio della raccolta differenziata, invece di essere utilizzato per tali controlli venga dirottato in un settore ove l’azione fondamentale si sviluppa, per forza di cose, nell’elevare verbali per divieto di sosta”.