Terni, società partecipate: si cambia, in Consiglio passa la proposta Piacenti D’Ubaldi
TERNI – Il consiglio comunale ha approvato ieri sera il piano di riordino delle società partecipate accogliendo la proposta di delibera illustrata dall’assessore Vittorio Piacenti D’Ubaldi in tema di ricognizione e razionalizzazione delle società partecipate del Comune, in una logica – come ha sottolineato l’assessore – di avvio del processo e “di governo del cambiamento”. L’atto è stato votato a maggioranza con 16 voti a favore 7 contrari e 6 astenuti.
Contro l’atto hanno votato i consiglieri del M5S, ma anche alcuni consiglieri di maggioranza: Bencivenga e Ricci. Astenute le altre opposizioni.
In precedenza erano stati presentati cinque atti d’indirizzo e alcuni emendamenti sempre in riferimento alla proposta delibera della giunta sulle partecipate.
Quattro atti d’indirizzo sono stati presentati dalle opposizioni. In particolare il primo era quello di Melasecche (IlT) e Todini (IC) che è stato approvato con 21 voti a favore e otto astenuti, con il quale si propone d’impegnare il sindaco a presentare in consiglio comunale entro il mese di maggio i piani strategici di tutte le aziende partecipate.
Il secondo atto d’indirizzo, respinto dall’assemblea con 19 contrari, 6 favorevoli e 4 astenuti, è stato quello presentato dal gruppo consiliare del Movimento Cinque Stelle con il quale s’intendeva impegnare il sindaco e la giunta “ad abbandonare qualsiasi azione o percorso volto alla privatizzazione di quote anche minoritarie di Asm e Asfm.
Il terzo atto dell’opposizione bocciato (10 a favore, 15 contro e 4 astensioni) è stato quello di Cecconi (FdI) che chiedeva d’impegnare sindaco e giunta ad informare in tempo reale il consiglio sugli esiti del tavolo di confronto con gli altri soci di Asm e in particolare con la Regione Umbria. Respinto, con 18 voti contrari, 4 astenuti e 7 voti a favore anche un atto d’indirizzo di Francesco Ferranti (FI). Approvato invece, con 18 voti a favore, l’astensione di Bencivenga e Ricci, ma con i voti a favore di Melasecche e Todini, e 9 contrari, l’atto d’indirizzo proposto dal presidente del gruppo del Pd Cavicchioli.
Con quest’atto il consiglio comunale ha impegnato sindaco e giunta ad attivare “un percorso formale di confronto” con il consiglio stesso per l’esame dei piani operativi strategici delle singole società e aziende partecipate”; “a considerare i processi di alienazione di quote di minoranza di capitale sociale delle partecipate”, ma “ritenendo imprescindibile la permanenza della maggioranza in capo al Comune di Terni, con specifiche garanzie per la governance”; “a salvaguardare e a sviluppare l’occupazione delle società interessate”; “ad effettuare tutte le verifiche necessarie sotto il profilo giuridico, formale e sostanziale sulle società che dovrebbero assumere nuove attività”.
Sono stati bocciati anche sette emendamenti proposti dai consiglieri del Movimento Cinque Stelle, i voti contrari della maggioranza, ma con l’astensione di Ricci e Bencivenga e, in cinque casi, anche di Chiappini.
Oggi il capogruppo del Pd, Andrea Cavicchioli, interviene sull’atto. “L’approvazione da parte del consiglio comunale dell’atto di indirizzo che ho presentato in tema di riordino delle società partecipate istituisce un percorso che condiziona tutte le scelte da adottare all’esame dei piani operativi e strategici delle singole società ed agli obiettivi di crescita e di sviluppo delle aziende, che verranno condivisi con la Commissione competente ed il consiglio comunale stesso”. Lo scrive, in una propria nota, il presidente del gruppo consiliare del Partito Democratico Andrea Cavicchioli.
“Non siamo quindi di fronte ad operazioni finanziarie – prosegue Cavicchioli – in quanto nell’atto di indirizzo in questione che detta i principi attuativi per tutte le tematiche da affrontare e che impegna la Giunta ai conseguenti adeguamenti del piano di realizzazione, si subordinano eventuali alienazioni di quote di minoranza di capitale sociale con le forme di collocazione che verranno stabilite, ai processi di rafforzamento delle società, con politiche peraltro ineludibili, che mirano a collaborazioni su progetti di sviluppo in ambito regionale e nazionale”.
“La stessa impostazione – precisa Cavicchioli – è inequivocabilmente prevista nell’atto di indirizzo approvato dal consiglio anche per la verifica degli asset e delle partecipazioni delle aziende comunali in altre società, in quanto anche per queste tematiche ogni determinazione è subordinata all’approvazione e realizzazione di piani per la crescita ed il rafforzamento delle nostre aziende e alla salvaguardia e sviluppo dell’occupazione”.
“Ritengo – conclude Cavicchioli – che l’atto d’indirizzo approvato dal consiglio con le dinamiche che lo stesso inserisce, determini una sfida per un processo di sviluppo ed innovazione delle aziende interessate, che consente di avere le più ampie garanzie ed il coinvolgimento tutti i soggetti interessati per gli obiettivi concreti che insieme verranno in maniera organica declinati”.