Terni, spacciatore in manette si giustifica: “Devo ripagare un debito con gli scafisti”
TERNI – “Devo ripagare un debito di 10mila euro che la mia famiglia ha contratto con gli scafisti che mi hanno portato in Italia”. Si è giustificato più o meno così il giovane egiziano arrestato ieri dalla squadra volante.
Il giovane, appena 18enne, era stato notato ieri sera, in Piazza Solferino. Alla vista della polizia ha tentato di fuggire, ma è stato raggiunto e bloccato a Corso Vecchio. Indosso aveva 14 dosi di hashish, che gli sono state sequestrate. Sequestrati anche i due telefonini di ultima generazione che hanno continuato a squillare per tutto il tempo della procedura di identificazione. Il ragazzo in Italia come richiedente asilo ed ospite di un’associazione umanitaria situata alla prima periferia della città, è stato denunciato per detenzione ai fini di spaccio; ora al vaglio degli investigatori, la rubrica dei cellulari per individuare eventuali fornitori e clienti.
L’arresto – come gli altri due della squadra mobile – è maturato nel corso di un servizio straordinario di controllo del territorio, disposto dal questore Carmine Belfiore in occasione delle festività di San Valentino. Un servizio condotto in sinergia tra le articolazioni di prevenzione, coordinate dal Vice Questore Aggiunto Giuseppe Taschetti, e quelle di investigazione, coordinate dal Vice Questore Aggiunto Alfredo Luzi, coadiuvate in questo caso da due unità cinofile della polizia provenienti da Roma, e dal reparto prevenzione crimine Umbria – Marche.
Nei 4 posti di controllo, dislocati sia in città che nella prima periferia, sono state fermate 63 auto ed identificate 128 persone. Oggetto dei controlli, sono stati sia i luoghi frequentati abitualmente dai tossicodipendenti, che le zone segnalate dai cittadini come possibili obiettivi di furti in appartamento per la presenza di individui sospetti. Particolare attenzione è stata data alla stazione ferroviaria, durante l’arrivo dei treni da Roma e da Perugia.