Terremoto, Gentiloni chiama a Palazzo Chigi i presidenti di Regione: “Risposte immediate ai territori sui problemi di questi mesi”

PERUGIA –  Il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, con la Sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi, il Commissario straordinario di Governo alla Ricostruzione delle aree colpite dal Terremoto del Centro Italia, Vasco Errani, e il Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, ha incontrato a Palazzo Chigi i Presidenti delle Regioni colpite dal sisma.

“Naturalmente per la gravità di quello che è successo, accentuata dal ripetersi dei momenti di crisi, dobbiamo ragionare non soltanto sull’impianto del medio lungo termine. I territori colpiti dal sisma, oltre ad una prospettiva molto facilitata con grandi potenzialità per il futuro, devono poter contare su risposte immediate, urgenti e risolutive sui problemi di queste settimane, di questi mesi”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni aprendo la riunione sul territorio con i governatori, Curcio e Errani.

“L’obiettivo di questa riunione – ha proseguito Gentiloni –  è cercare di fare una fotografia il più possibile realistica della situazione, sapendo che è stato fatto un lavoro enorme, viste le dimensioni e le tre crisi che si sono ripetute, e che questo lavoro ha partorito l’impianto di ricostruzione sul medio termine che forse non ha precedenti dal punto di vista delle risorse, delle potenzialità, delle facilitazioni, della dimensione di persone coinvolte in questo intervento e delle risorse mobilitate”.

“Si sta lavorando su tutti i fronti direi che ci sono buone soluzioni che si stanno concretizzando su tutti gli aspetti”. Ha detto il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, rispondendo alle domande dei giornalisti dopo l’incontro a Palazzo Chigi con il premier Paolo Gentiloni, il commissario Vasco Errani e i presidenti delle Regioni interessati dal Sisma. Ai cronisti che gli hanno ricordato le polemiche sulle “casette”, Curcio ha replicato: “I numeri li vedete, sono quelli pubblicati, il quadro è chiaro. Noi pensiamo a lavorare a testa bassa. I dati ci sono tutti, anche nel confronto col passato, col 2009, io non li commento, io lavoro”.

“Sulla ricostruzione non vedo in passato un impianto più forte di quello che c’è oggi. Ma anche sull’emergenza abbiamo fatto un lavoro molto importante”. Errani ha così risposto alle domande. “Non vedo problemi di ritardi – ha aggiunto – Bisogna contestualizzare e allora pur in presenza di fattori critici, come quattro terremoti in momenti diversi, bisogna riconoscere che è stato fatto un lavoro molto importante anche nell’emergenza”. “Abbiamo ribadito – ha proseguito – che abbiamo un impianto chiaro, forte e in grado di dare le risposte piene ai cittadini. Andremo avanti in questa direzione”. “In ciascun territorio si farà il punto esatto della situazione. Per quel che riguarda la ricostruzione credo che se ci guardiamo indietro non c’è impianto più forte di quello che abbiamo oggi”.

Altro vertice si terrà il 29 giugno. Lo ha convocato la sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi. Il vertice servirà  a fare il punto sul percorso e sulle misure attuate per le zone colpite dal sisma nelle Marche. Lo ha riferito ad Ancona il presidente dell’Anci Marche Maurizio Mangialardi durante la presentazione della XVII Conferenza nazionale Anci dei piccoli Comuni che si terrà a San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno) il 30 giugno e nella quale si parlerà di sisma ma anche di ‘Agenda Controesodo’ per i piccoli centri. Al vertice romano parteciperanno, oltre alla sottosegretaria e allo stesso Mangialardi, il commissario straordinario per la ricostruzione Vasco Errani, il vice commissario e presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, e il capo del Dipartimento della Protezione civile Fabrizio Curcio. L’Anci Marche, ha spiegato il presidente riferendosi in particolare al decreto 50/2017, ha svolto in questo periodo “un’attività di ascolto sul territorio per sottoporre istanze e modifiche al fine di rendere maggiormente incisive le ricadute dei provvedimenti” che hanno avuto come interlocutori principali la Regione, il Commissario e la sottosegretaria Boschi.

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