Terremoto, i geometri: “Siamo in emergenza, ma noi in prima fila”
PERUGIA – “Siamo ancora in una situazione di emergenza che comprende la sistemazione degli sfollati, la possibilità per l’apparato produttivo di ripartire e la ricostruzione dell’assetto infrastrutturale dei territori colpiti. Insieme alle istituzioni, anche noi professionisti siamo impegnati a tutto campo per chiudere al più presto questa fase”. A sottolineare l’importante ruolo svolto dai tecnici nelle aree terremotate, in questi mesi, è stato il presidente del Collegio nazionale dei geometri e geometri laureati Maurizio Savoncelli, a Perugia per il convegno ‘Terremoto Centro Italia. Ricostruzione post-sisma’. Davanti a una platea di quasi mille geometri umbri, Savoncelli ha ricordato il lavoro messo in campo da tanti professionisti nell’attività emergenziale in Umbria così come in Lazio, Marche e Abruzzo.
“Anche noi – ha specificato Savoncelli – siamo parte integrante dello Stato facendo parte del nucleo tecnico del Dipartimento di Protezione civile. I nostri colleghi volontari stanno svolgendo attività sul fronte della compilazione delle schede Aedes per la classificazione del tipo di danno e delle schede Fast per il rilevamento rapido sui fabbricati della loro agibilità. Ciò consentirà al dipartimento di censire e inventariare il numero degli sfollati. Siamo poi di supporto ai Comuni e, novità, stiamo immagazzinando tutto il materiale che reperiamo sul territorio”.
Al seminario formativo, organizzato dai Collegi dei geometri delle province di Perugia e Terni, sono intervenuti tra gli altri, anche Gino Emili e Tullio Fibraroli, sindaci rispettivamente di Cascia e Sant’Anatolia di Narco, due dei 130 comuni inseriti nel cratere del sisma. A introdurre i lavori, invece, lo stesso presidente del collegio perugino Enzo Tonzani. “Da subito – ha ricordato Tonzani – ci siamo messi a disposizione attraverso la struttura della Protezione civile. Molti di noi sono andati a fare volontariato, assistendo la popolazione, montando tende o cucinando. Ma il servizio principale che possiamo fornire alla collettività è quello che svolgiamo quotidianamente e svolgeremo ancora come tecnici, in primo luogo nell’accertamento dell’agibilità degli immobili. Continuiamo a essere in prima linea”. “La ricostruzione – ha dichiarato il sindaco di Cascia – è nelle mani dei tecnici. Il loro ruolo è determinante, per la velocità degli interventi ma anche per la consistenza. Dopo i finanziamenti la parte più importante di questa fase spetta proprio ai tecnici che seguono i lavori e danno le indicazioni per creare strutture sicure che possono far fronte ad altre eventuali scosse. Il nostro, d’altronde, è un territorio soggetto a certi fenomeni con i quali dobbiamo fare i conti”. “Si può partire – ha aggiunto Fibraroli – con la sistemazione dei danni lievi. L’apporto tecnico è importane perché tutta la popolazione si affida a persone qualificate che possano anche portare avanti le pratiche burocratiche per poter poi iniziare i lavori. Il geometra ha, però, anche un aspetto sociale di conforto e aiuto alle persone e ai proprietari che in simili situazioni sono spiazzati e non sanno cosa fare”.
“Con una ricostruzione ben fatta e consapevole – ha concluso Savoncelli – si possono affrontare anche questi eventi, e Norcia ne è un esempio positivo, ma con la consapevolezza che un fabbricato antisismico costruito bene resiste al terremoto, nel senso che non crolla e non provoca vittime ma si danneggia. Parliamo, purtroppo, di eventi imprevedibili e la forza dell’azione sismica non può essere contrastata al 100 per cento con assoluta tranquillità”.