Terremoto, la Regione riprogramma le risorse comunitarie
PERUGIA – Uno specifico paragrafo dedicato al terremoto ed alle azioni da mettere in campo per sostenere la ricostruzione e l’economia delle zone colpite dal sisma: è quanto caratterizza l’edizione 2017/2019 del Documento di economia e finanza regionale (Defr) dell’Umbria illustrata stamani, a Palazzo Donini, dalla presidente della Regione, Catiuscia Marini, nel corso dell’incontro di concertazione con le parti sociali, a cui hanno partecipato anche gli assessori regionali allo sviluppo economico, Fabio Paparelli, e alle riforme Antonio Bartolini che hanno illustrato in dettaglio le misure di loro competenza. La straordinarietà dell’evento sismico che ha colpito l’Umbria quando il Defr era in avanzato stato di elaborazione ha, dunque, trovato uno specifico spazio nel documento che per il resto ricalca invece la struttura del precedente, articolandosi in cinque aree su cui declinare le politiche di sviluppo regionali: istituzionale, economica, culturale, territoriale, sanitaria e sociale, con una forte integrazione fra attività programmate e risorse finanziarie, ovvero tra la dimensione strategica e quella più strettamente di bilancio, anche tenendo conto della progressiva riduzione di risorse statali derivanti dai provvedimenti nazionali di taglio della spesa e di pareggio di bilancio.
“Un capitolo sul sisma era necessario e doveroso – ha detto la presidente – e sul sima, le cui conseguenze impattano trasversalmente su altre politiche regionali, intendiamo costruire politiche di ripartenza e sviluppo che guardano alla regione nel suo complesso e non si focalizzano solo sull’attività di ricostruzione. Vogliamo operare una riflessione generale sull’intera regione che impone una nuova modalità di programmazione rispetto ad uno scenario che è mutato, sia nell’ambito delle infrastrutture che dei diversi comparti dell’economia, a cominciare dal turismo, sia in materia di prevenzione e messa in sicurezza del patrimonio pubblico e privato. In questo quadro un ruolo importante verrà anche dalla riprogrammazione delle risorse comunitarie a dai 300 milioni di euro di fondi strutturali recuperati dal Governo e stanziati, prima del 30 ottobre, in favore delle Regioni colpite dal sisma. Risorse che noi immaginiamo di utilizzare su azioni operative di intervento rivolte alle attività del sistema economico e produttivo umbro. Stamani – ha annunciato la presidente – è alla firma del Commissario per la ricostruzione l’Ordinanza che consente alle imprese di avviare il processo di ricostruzione sin da subito. Dai prossimi giorni quindi sarà possibile avvalersi delle procedure semplificate e dirette messe in campo dal Decreto del Governo è dalla stessa Ordinanza. In Umbria – ha spiegato la presidente – dovremo affrontare due livelli di ricostruzione, una che riguarda ai centri maggiormente danneggiati, come Norcia, Cascia e Preci, ma anche Spoleto, e l’altra che interessa circa 50 comuni umbri che hanno subito danni puntuali, al patrimonio pubblico e privato, ai beni culturali e alle infrastrutture con l’obiettivo che rimane primario di arrivare al più presto alla loro rifunzionalizzazione. Per quanto riguarda la ricostruzione privata – ha aggiunto la presidente – di fondamentale importanza sarà l’apporto che ad essa potrà dare il sistema regionale delle imprese, valorizzando in particolare quante hanno sviluppato metodi costruttivi sicuri e innovativi e avvalendoci anche delle esperienze scientifiche e tecniche in materia presenti nelle nostre realtà”.
Marini ha poi evidenziato l’impatto rilevante della somma tagli operati dai provvedimenti nazionali sul bilancio delle Regioni che hanno “portato ad una forte, ulteriore riduzione della parte discrezionale della nostra spesa. Nonostante ciò – ha sottolineato la presidente – abbiamo deciso negli indirizzi di bilancio 2017 di non agire, per l’ottavo anno consecutivo dal 2009, sulla leva fiscale e di mantenere l’ invarianza del sistema dei tributi di competenza della Regione”. Relativamente alla tempistica – ha concluso la presidente – si lavora per arrivare all’approvazione del Defr e della relativa legge di bilancio nella settimana prima di Natale”.
Entrando nel merito del Documento nel paragrafo dedicato alle misure post sisma, peraltro richiamate anche all’inerno della descrizioni dei singoli programmi e missioni del documento, si evidenzia la necessità di mettere in atto tutte misure necessarie, in integrazione con quelle previste dai Decreti del Governo per la ricostruzione, per ripristinare al più presto condizioni di normalità per la popolazione. In base alle verifiche da compiere in materia di agibilità delle abitazioni, si sta provvedendo e si provvederà alle sistemazioni abitative per la popolazione che non può rientrare nelle case. In conformità al Decreto legge n.189/’16 sulla ricostruzione si procederà ad implementare le modalità di gestione dell’emergenza e l’avvio della ricostruzione delle abitazioni, degli edifici pubblici, delle infrastrutture, del patrimonio culturale e, soprattutto, del sistema economico produttivo. Far ripartire l’economia – si legge nel documento – è un fattore importante della vita sociale e comunitaria dei territori colpiti e un antidoto allo spopolamento. Nel documento si evidenzia l’impegno a semplificare la ricostruzione del tessuto economico e produttivo attraverso procedure semplici e veloci per la messa in sicurezza delle strutture e la ripresa delle attività. Tali interventi riguarderanno un Fondo di garanzia per le PMI, che per 3 anni potrà essere utilizzato dalle imprese danneggiate all’interno del cratere sismico (art. 19 DL 189/’16), nonché agevolazioni in conto interessi. La Regione Umbria istituirà inoltre uno specifico “sportello” per le imprese e ogni altro soggetto economico a Norcia. Già è stata attivata dalla Regione una serie di interventi a sostegno delle imprese di tutti i settori produttivi (agricoltura, manifattura, artigianato, commercio, turismo) e dei lavoratori coinvolti, che riguardano l’accesso al credito, la moratoria garanzie Gepafin, interventi di riassicurazione a favore di consorzi e cooperative di garanzia fidi, l’attivazione di un coordinamento con ABI regionale e il sostegno alle imprese dei settori turismo, commercio e servizi. Ulteriori strumenti o una rimodulazione degli esistenti potranno essere attivati sulla base del confronto con Abi e le banche. Inoltre, la Regione Umbria, in attesa dei finanziamenti nazionali dedicati, ha modificato l’accordo quadro per gli ammortizzatori sociali in deroga per l’anno 2016, destinando il 5% delle risorse da utilizzare in deroga agli art 2-3 del DI 83473 del 2014 alle unità produttive localizzate nei comuni del cratere e a tutte le aziende del settore turistico localizzate nell’intero territorio regionale.
Una attenzione particolare sarà dedicata al settore agricolo ed agroalimentare con la semplificazione delle procedure per la fornitura da parte della Regione dei servizi essenziali per la continuità produttiva del comparto agricolo e zootecnico che consentirà di incrementare la quantità delle forniture di stalle temporanee e moduli abitativi prevista dalle gare già fatte dopo il sisma del 24 agosto, così da accelerare il riparo di persone e bestiame. Per il turismo verranno sostenute le imprese danneggiate dal sisma (con provvedimenti specifici previsti dal Decreto legge n.189/’16, art. 22, art. 24) e favorito lo sviluppo economico dell’area interna attraverso lo strumento dell’area di crisi e degli strumenti regionali che potranno essere integrati nell’ambito dell’Accordo di programma interregionale tra le quattro regioni interessate ed il Governo. Oltre alle risorse nazionali, la Regione Umbria, insieme alle altre Regioni coinvolte dal sisma, ha avanzato al Governo ed alla Commissione europea la proposta di “riprogrammare” una parte delle risorse comunitarie dell’attuale programmazione al fine di reperire ulteriori fondi per le aree terremotate. Sul fronte generale, i Fondi europei, per la cui spesa l’Umbria vanta una buona tradizione di efficienza ed efficacia, verranno nel 2017 sempre più utilizzati per massimizzare gli effetti strutturali di un sistema economico regionale che va “irrobustito”. La dotazione per il periodo 2014-2020 è superiore a 1,5 miliardi di euro nel settennio di programmazione, con un impegno rilevante del bilancio regionale nella quota di cofinanziamento di circa 200 milioni di euro, ed è particolarmente finalizzata all’innovazione, allo sviluppo delle infrastrutture e dei servizi digitali, alla sostenibilità dello sviluppo in termini di abbattimento delle emissioni inquinanti, al potenziamento della capacitazione complessiva del sistema di apprendimento, istruzione, formazione e lavoro e con la scelta anche di puntare, grazie all’utilizzo delle risorse del Fondo Sociale Europeo, ad interventi per il contrasto dei vecchi e nuovi disagi e difficoltà sociali. In questo quadro verranno approfondire con le altre Regioni ambiti comuni di lavoro, sviluppando il Protocollo d’Intesa con Toscana e Marche sottoscritto a Bruxelles nel giugno 2016, e ridisegnando un nuovo sistema di rapporti istituzionali tra Regione e Comuni. Per raggiungere questi obiettivi si proseguirà nell’ambito delle riforme istituzionali e nelle scelte strategiche dell’innovazione di sistema, dell’amministrazione digitale e aperta, di un nuovo welfare regionale.
Relativamente alle diverse aree del Defr. Area Istituzionale: nel 2017 proseguiranno gli interventi di razionalizzazione e semplificazione del sistema delle Agenzie regionali e delle società partecipate. Per le partecipate proseguirà il processo di razionalizzazione, riduzione, semplificazione, di rafforzamento della governance, di contenimento ed efficientamento della spesa, di costante allineamento giuridico dei soggetti, sia da un punto di vista strutturale sia gestionale, a partire dagli atti già compiuti. Per quanto riguarda l’attuazione della riforma endoregionale è previsto un percorso di accompagnamento degli Enti di Area vasta nell’assumere il ruolo di centri di servizi per gli Enti locali, con riferimento ad alcune funzioni specifiche. Coerentemente con il percorso di riordino istituzionale è stata avviata una attività di semplificazione organizzativa anche dell’ente Regione per garantire una amministrazione più semplice, più accessibile a cittadini ed imprese. Le attività si baseranno sull’attuazione del Piano Triennale per la Semplificazione – Agenda 2016-2018.
Area Economica: un primo elemento è dato dalla necessità di fronteggiare l’impatto dell’’emergenza economica” determinata dal terremoto che comporterà uno sforzo notevole dal punto di vista operativo, avvalendosi di vari strumenti e risorse nazionali dedicate. Un’attenzione particolare sarà rivolta alla semplificazione di tempi e procedure, assicurando alle imprese un canale diretto per tutte le pratiche. Per il lavoro questa nuova fase delle politiche pubbliche è orientata, grazie alla nuova legge regionale, alla integrazione con le politiche per lo sviluppo, passando dalla gestione amministrativa e disintegrata delle politiche attive del lavoro al finanziamento dell’occupazione. Obiettivo è innovare il sistema regionale dell’apprendimento permanente e del mercato del lavoro per renderlo più efficiente e per collegarsi al sistema nazionale superando la dimensione meramente amministrativa del ruolo del pubblico. Aspetti che chiedono all’intero sistema regionale di scommettere sulla formazione di qualità, sui talenti dei giovani, su una “apertura” dell’Umbria alla contaminazione tra mondi – imprese, università, centri di ricerca, eccellenze della pubblica amministrazione – per superare la frammentazione del sistema Umbria, troppo spesso ostacolo allo sviluppo. E’ su questi cardini che è stata definita la Strategia di Ricerca e Innovazione per la Specializzazione Intelligente dell’Umbria (RIS3) che guiderà le azioni pubbliche nell’Area economica nei prossimi anni, con particolare riferimento al settennio di programmazione comunitaria 2014-2020.
Area Culturale: Tra le principali sfide della legislatura regionale la conferma del posizionamento dell’Umbria per ricchezza e qualità dell’offerta culturale e per la presenza in forma diffusa nell’intero territorio d risorse culturali di qualità (musei, teatri, beni culturali, patrimonio archivistico e bibliotecario, spettacoli e grandi eventi). La legge quadro regionale in materia di cultura e della sua valorizzazione, già prevista per il 2016, dovrà essere predisposta ed approvata nel corso del 2017, anche alla luce delle modifiche della legislazione nazionale di settore e dei mutati obiettivi di politica culturale.
L’unica base finanziaria solida e consistente è rappresentata in questo ambito dalla nuova stagione di programmazione comunitaria e, in particolare, dal POR Fesr 2014-2020, che finanzierà solo investimenti e non manutenzioni e gestioni, intervenendo esclusivamente per la valorizzazione di pochi grandi attrattori, anche collettivi. L’obiettivo sul quale occorre proseguire gli sforzi anche nel corso del 2017 è quindi di arrivare il più rapidamente possibile ad una sostanziale riaggregazione dell’offerta culturale.
Area Territoriale: dal punto di vista programmatico e normativo, nel campo dell’urbanistica e dell’assetto del territorio, il 2017 sarà prioritariamente dedicato al riavvio del percorso di definizione del Piano Paesaggistico Regionale. Sul tema della gestione dei rifiuti, l’azione regionale prosegue confermando le proprie direttrici con un rinnovato impegno per l’incremento della raccolta differenziata e l’adeguamento impiantistico, in particolare connesso al trattamento della frazione organica dei rifiuti urbani. A fine 2017 dovranno essere completati gli interventi di adeguamento e potenziamento dei poli impiantistici di Casone e Belladanza, co-finanziati dalla Regione a valere sulle risorse del PAR-FSC 2007-2013 limitatamente agli impianti di trattamento e compostaggio delle frazioni organiche (complessivamente 6 milioni di euro). Si tratta di importanti interventi (complessivamente circa 40 milioni di euro) finalizzati all’incremento dell’efficienza del sistema impiantistico regionale. Per la tutela delle risorse idriche proseguirà l’aggiornamento del Piano di Tutela delle Acque (PTA) che dovrà essere approvato nel 2017. Verrà inoltre completata la redazione, già in corso, del Regolamento per la salvaguardia delle aree ad uso potabile. La Strategia Energetica Ambientale Regionale 2014-2020 (SEAR14-20) verrà approvata nel 2017, un’azione che completerà il sostegno offerto agli Enti Locali con il bando per la realizzazione di diagnosi e certificazioni energetiche degli immobili di proprietà degli Enti pubblici e destinati ad uso pubblico. Nel corso del 2017 saranno inoltre definiti i criteri generali per la selezione degli interventi finanziabili mediante bandi e programmi regionali anche per particolari categorie di edifici o enti beneficiari. Sul tema della mobilità saranno aperti al traffico ulteriori tratti della Perugia – Ancona e della Foligno – Civitanova; proseguiranno le attività per la localizzazione di una nuova stazione di Alta Velocità della Roma-Firenze; sarà concluso l’iter per l’approvazione del Piano di Bacino Unico Regionale unico con il compito di organizzare l’unico programma di esercizio del TPL che, per la parte relativa ai servizi su gomma e a quelli offerti sul Lago Trasimeno, saranno oggetto di gara ad evidenza pubblica nel 2017.
Area Sanità e Sociale: per garantire un sistema sanitario pubblico ed universalistico occorre proseguire e rafforzare le azioni già intraprese di riforma del Sistema Sanitario Regionale, basate sulla modifica dei sistemi organizzativi dei servizi, sull’ottimizzazione dell’utilizzo delle risorse disponibili e sull’impiego di nuove tecnologie. I questo quadro un ruolo importante verrà giocato dall’attuazione del Protocollo di collaborazione tra i Presidenti di Marche, Toscana ed Umbria con l’attivazione di sinergie interregionali. In questo quadro l’aggiornamento della definizione dei Livelli Essenziali di Assistenza (L.E.A.) impone una “rivisitazione” dei contenuti del redigendo nuovo Piano Sanitario regionale. Le azioni prioritarie da eseguire nel corso del 2017 vengono collocate all’interno delle macroaree della prevenzione (con l’attuazione del Piano regionale), dell’assistenza distrettuale (con la prosecuzione delle azioni già intraprese per valorizzare l’assistenza primaria e potenziare le strutture dedicate alle cure intermedie), dell’assistenza ospedaliera (attraverso un modello organizzativo fondato sull’integrazione tra le due Aziende Ospedaliero universitarie di Perugia e Terni, con la previsione di sinergie di sistema sulle eccellenze e di integrazione tra le due Aziende Ospedaliere e gli Ospedali di territorio), e su azioni trasversali di sistema. Il nuovo Piano Regionale Integrato per la Non Autosufficienza (PRINA 2017-2019) vedrà confermato lo stanziamento di risorse regionali per la costituzione del fondo e una programmazione territoriale di tipo partecipato per un sistema orientato a sostenere i livelli conseguiti di domiciliarità e di semiresidenzialità, anche attraverso la riorganizzazione complessiva degli interventi attivati. Proseguirà il Programma degli investimenti in sanità, mentre è in corso di definizione l’Accordo di programma integrativo per il settore degli investimenti sanitari. La programmazione degli acquisti su scala regionale potrà essere “ripensata” anche alla luce di un possibile sviluppo di una dimensione interregionale nella gestione degli acquisti. Sul versante della sanità digitale, l’obiettivo di legislatura è l’implementazione del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE). Il nuovo sistema di welfare regionale sarà definito nell’ambito del nuovo Piano sociale regionale che punta al rafforzamento del welfare regionale rilanciando come modello di ‘governance’ la centralità della Zona sociale, anche tramite le potenzialità della messa a regime del sistema informativo regionale e zonale integrato (SISO). Si provvederà alla definizione di un modello di regolazione per l’accreditamento dei servizi sociali e saranno ulteriormente sviluppate le misure previste dal POR FSE 2014-2020 riconducibili alle aree di intervento interessate dal welfare regionale.