Tk-Ast: quasi in funzione la nuova linea 6. I sindacati tornano sull’accordo al Mise
TERNI – Si appresta a entrare in funzione la nuova linea 6 dell’Ast di Terni: i test di avviamento dell’impianto di laminazione a freddo, trasferito nello stabilimento ternano da quello di Torino, dopo la chiusura di quest’ultimo, sono andati infatti a buon fine.
A comunicarlo è l’azienda, spiegando in una nota che è stato trattato, il primo con qualità commerciale, un rotolo di acciaio 304. Per Ast si tratta anche del “primo segnale per contestualizzare l’incremento di volumi e l’accessibilità a ulteriori mercati di nicchia”.
L’obiettivo aziendale, continua la nota, “è diventare interlocutore di clienti sempre più esigenti”, grazie “ad un profondo cambiamento della propria cultura aziendale”. “Il risultato raggiunto oggi – conclude la nota – mostra i primi segnali concreti e incoraggianti”.
La linea 6 è la stessa in cui, nello stabilimento di Torino, nella notte tra il il 5 e il 6 dicembre 2007 persero la vita sette operai a causa di un incendio.
Se da una parte tutto va a gonfie vele, non la pensano allo stesso modo i sindacati.
“Non si comprende perché lo stabilimento stia arretrando, 73 mila tonnellate di fuso a maggio rappresentano uno dei livelli più bassi di produzione mai raggiunti. Qualche risposta in merito va data da parte dell’azienda”: così il segretario generale della Cgil di Terni, Attilio Romanelli, è intervenuto stamani parlando dell’Ast, dove da ieri sera è in corso lo sciopero di due giorni indetto dalle rsu di gruppo dopo il calo di produzione registrato questo mese.
“Inoltre – ha aggiunto Romanelli – bisogna capire il destino e le sorti dell’Ast in merito alla futura proprietà, perché su questo punto c’è una confusione che deve essere guidata, ragionando intorno a dati concreti”.
Tra le varie iniziative in programma, un confronto sul tema “La sanità che vogliamo”, il 25 maggio alle 17 a palazzo Spada, al quale parteciperà anche Serena Sorrentino, segretaria generale Fp Cgil nazionale.