Tra i nove vini degustati da Obama uno è il Sagrantino
Se la montagna non va da Maometto, allora Maometto va alla montagna. Che in termini umbri verrebbe: Se Obama non va alle colline di Montefalco, allora le colline di Montefalco vanno da Obama. In sintesi questo è quanto è accaduto durante una visita di Barack e Michelle in Toscana per un’immersione tra le eccellenze enogastronomiche italiane. A fare gli onori di casa a Borgo Finocchieto nel Senese Filippo Bartolotta organizzatore dell’iniziativa ed esperto di vini che nella scelta enologica tra i migliori vini italiana da offrire all’ex coppia presidenziale in vacanza in Italia e ospite di John Phillips, già ambasciatore degli Stati Uniti in Italia, ha scelto anche un pezzo di Umbria. E lo ha fatto con la punta di diamante dei vitigni umbri vale a dire con una bottiglia di Sagrantino ’25 anni’ del 2010. Da quanto trapela, i coniugi americani avrebbero apprezzato i vini nostrani, compreso il Sagrantino. Bartoletta ha scelto le annate pensando alle date degli Obama. Mentre per la cucina ha chiamato Bottura. Nelle Langhe ha scelto due bottiglie di Barolo Oddero del 1961, l’anno di nascita dell’ex presidente. Per l’anno di nascita di Michelle, il 1964, ha selezionato il Brunello di Montalcino Col d’Orcia. Il Sassicaia 2009 in onore dell’anno di assegnazione del Premio Nobel a Obama. Prima di servire la cena, hanno anche offerto una prima degustazione. Esordendo con il Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 2005, poi il Rosè 18 Fanali 2014 di Apollonio, il Barolo Oddero 1961 e il Brunello Col d’Orcia 1964, il Sagrantino di Montefalco Caprai 25 anni 2010 e il Coevo 2010 di Cecchi. Alla cena invece sono stati serviti il Ribolla 2008 Gravner, Tascante Buonora 2015 di Tasca d’Almerita (dall’Etna), Sassicaia 2009 di Tenuta San Guido, il Chianti Classico Riserva 2008 di Castello di Ama. Marco Caprai, titolare dell’omonima azienda di Montefalco, con orgoglio afferma: “L’Umbria è stata rappresentata dal Sagrantino perché è una varietà che ha in sé l’essenza dell’Italia. Il colore rosso rubino intenso e i profumi di more, menta, cacao e spezie, lo rendono un prodotto-simbolo di un intero territorio. Una varietà antica, quella del Sagrantino, che tra le colline di Montefalco ha trovato un luogo di eccellenza dove dare i suoi frutti per la qualità e per competere con tutti i vini moderni del mondo”. Sicuramente una bella vetrina promozionale per l’Umbria, che in pochi giorni incassa, grazie al suo miglior vino rappresentativo, una duplice pubblicità. Oltre a questa con l’ex presidente Obama, anche quella preveniente dalla tappa del Giro d’Italia chiamata proprio Crono del Sagrantino. Insomma, il vino umbro, in questa fase, sembra stia trainando l’attrazione turistica verso il Cuore verde.