Trasferimento all’orizzonte per quattordici studenti di Magione
MAGIONE – Quattordici studenti rischiano il trasferimento. Si tratta di un problema che si potrebbe concretizzare a causa del venir meno dei professori dell’Istituto tecnico economico di Magione. I ragazzi della seconda superiore dovrebbero interrompere il ciclo avviato nella scuola a Magione, per riprendere a settembre la terza a Perugia. Nonostante le pressioni della dirigenza scolastica dell’omnicomprensivo di Magione e della stessa amministrazione comunale, l’ufficio scolastico regionale non sembra recedere dalla decisione di togliere dall’organico i professori necessari all’insegnamento in una delle sei classi attualmente attive nel plesso. La ragione di tale scelta si ritrova nelle generali riduzioni al corpo insegnanti, che toccherebbero anche diverse realtà dell’Umbria. Il sindaco Giacomo Chiodini spiega: “Con questi tagli agli organici si stanno limando le classi con minor numero di alunni. A Magione, però, in assenza di un’altra classe terza alternativa, tale decisione determina il trasferimento degli studenti in altra scuola. Un’ipotesi che rischia di creare disagi importanti per le famiglie e per gli alunni: alcuni potrebbero, per ragioni diverse, dover interrompere gli studi: una sconfitta per tutti noi, a partire da chi dirige la scuola pubblica”. Il sindaco continua dicendo: “Chiediamo, insieme agli insegnanti, alla dirigenza della scuola e alle famiglie, di rivedere tale decisione e di valutare un compromesso meno doloroso, come ad esempio recuperare il monte ore di insegnamento accorpando altre classi doppie. È necessario tutelare una scuola cresciuta negli ultimi anni, sia in termini di qualità che di frequenze. Si tratta di un istituto che rappresenta un presidio dell’istruzione superiore al Trasimeno”. Sulla questione anche la politica è intervenuta. E lo ha fatto con il consigliere regionale Giacomo Leonelli (Partito democratico) che ha annunciato che presenterà una interrogazione in Regione, chiedendo all’esecutivo di sapere “quali parametri siano stati utilizzati, nel caso specifico, per portare alla decisione della cancellazione di una sola classe e se ci sono possibilità, anche attraverso soluzioni sul monte ore e accorpamento di classi, di costituire la classe per il prossimo anno scolastico”. Gli fa eco la deputata Pd Anna Ascani che dichiara: “La scuola è uno dei primi presidi dello Stato su un territorio e dovrebbe garantire, nei limiti del possibile, la stabilità degli studenti con cui si prendono impegni al momento dell’iscrizione. Per questi motivi – continua – ho sostenuto le proteste della dirigenza dell’Istituto tecnico di Magione e dell’amministrazione comunale affinchè si scongiurino i tagli all’organico”. E per finire incita ad attivare sia il Provveditorato che il Ministero dell’Istruzione.