Umbria Jazz, Romizi prova a spegnere le polemiche: “Teniamo Uj in grande considerazione”
PERUGIA – Le bordate di Carlo Pagnotta indirizzate a Palazzo dei Priori, troppo interessato a Perugia 1416 e troppo poco a Umbria Jazz, fanno intervenire direttamente il sindaco Andrea Romizi che prova a spegnere le polemiche. “Il Comune di Perugia tiene in grande considerazione “Umbria jazz”, consapevole del valore culturale e dell’indubbio ritorno di immagine ed economico che la città ha grazie alla manifestazione. Uj e Perugia – dice Romizi – sono ormai complementari, la prima per i tanti benefici, in parte già elencanti, che produce al capoluogo, la seconda per lo straordinario ed unico palcoscenico che mette a disposizione. Al tempo stesso l’Amministrazione, ancor di più in questo difficile momento congiunturale, deve essere in grado di gestire ed utilizzare al meglio le proprio risorse. Va considerato che se è vero che il contributo ad Uj è di 50mila euro annui, è altrettanto vero che l’impegno economico del Comune, in termini di servizi, fondamentali per la riuscita dell’evento, è almeno di tre volte tanto. Questo oltre ai 50 mila euro dati dall’Assessorato alla Cultura per la stagione del Jazz Club e per le Clinics”.
“Per ciò che riguarda Perugia 1416, per la quale l’Ente, visto che si tratta della prima edizione e di conseguenza più bisognosa di sostegno, ha investito in questo anno 100 mila euro, diventa difficile un confronto visto che le due manifestazioni presentano caratteristiche e obiettivi diversi. La rievocazione, infatti, oltre che culturale ha un valore sociale, puntando al rafforzamento del rapporto tra cittadini e tra quartieri, e rispondendo, dunque, ad altro tipo di esigenze. Il Comune conferma e ribadisce, come già detto, l’interesse e l’impegno nei confronti di Uj, evento di grande prestigio, la cui storia si sposa ed intreccia con quella della città. E’ per questo che siamo come sempre a disposizione per qualsiasi costruttivo confronto”.
Nella conferenza stampa delle polemiche sono intervenute anche la presidente Catiuscia Marini e l’assessore regionale Fernanda Cecchini. Riferendosi poi all’edizione del festival che ha chiuso i battenti ieri, la presidente Marini ha voluto ringraziare per il grande lavoro svolto tutta la Fondazione Umbria Jazz ed in primo luogo il direttore artistico Carlo Pagnotta, gli sponsor, “grandi e piccoli” che hanno contribuito al finanziamento della manifestazione, e soprattutto il pubblico che si conferma, ancora una volta, “lo sponsor principale del nostro festival”. “Umbria Jazz – ha proseguito la presidente – può vivere grazie al consistente contributo finanziario che la Regione Umbria garantisce e che non è mai stato ridotto di un solo centesimo, nonostante i gravosi tagli operati dallo Stato da diversi anni a questa parte. Questo perché crediamo prima di tutto nel grande valore culturale di questo evento, ma anche del suo essere uno straordinario strumento di promozione turistica dell’Umbria nel mondo, oltre che rappresentare una importantissima opportunità per l’economia delle città che ospitano Umbria Jazz, come Perugia e Orvieto”.
“La Regione intende guardare al presente e anche al futuro di Umbria Jazz. Mi preoccupa però il fatto che – ha detto la presidente – un analogo sforzo non venga da parte degli altri livelli istituzionali, ma anche dei diversi attori sociali ed economici, delle città che maggiormente beneficiano delle significative e positive ricadute economiche che Umbria Jazz produce”. La presidente Marini ha voluto infine rivolgere un ringraziamento anche ai giornalisti ed agli operatori dell’informazione della carta stampata, delle radio e delle televisioni, del web e del mondo dei social, che anche quest’anno, come sempre, “hanno raccontato e raccontano questo straordinario festival”.
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