Umbria Jazz, spazio alla musica cubana con Fonseca e Valdés
Venerdì sera spazio alla musica cubana con Roberto Fonseca con “La Gran Diversión” anticipato sul palco da Chucho Valdés con “Irakere 50”. Serata a ritmi incalzanti questa sera sul palco dell’Arena del Santa Giuliana per la terzultima serata di Umbria Jazz.
Uno dei migliori prodotti della gloriosa scuola pianistica cubana. Roberto Fonseca (non solo pianista ma anche cantante, multistrumentista, compositore, produttore) è figlio d’arte e ha cominciato a suonare il piano da bambino. È stato in tour con la banda di Buena Vista Social Club e ha collaborato a lungo con Omara Portuondo, Rubén Gonzales e Ibrahim Ferrer. Conclusa la fase della formazione uscì da Cuba per cercare il suo suono. Lo ha trovato in una miscela di tradizioni popolari, jazz, musica classica, ritmi afrocubani, e altro ancora lungo una linea di musica totale che parte da Cuba e si interfaccia con il mondo.
Il suo più recente progetto, “La Gran Diversión”, fissato su disco, è anche uno show musicalmente ribollente che rievoca i fasti delle grandi dance hall degli anni ruggenti della musica cubana, compreso il Cabane Cubaine, il più famoso locale parigino degli anni Trenta. Rumba, mambo, bolero erano la colonna sonora di quelle notti incandescenti.
È un suono che da Cuba ha invaso tutto il mondo, da New York alle capitali europee, e che artisti cubani come Fonseca custodiscono e rivitalizzano coniugandolo con i generi contemporanei.
Ci sono anche otto Grammy tra i numerosi riconoscimenti che hanno costellato una carriera lunga 80 anni (Chucho Valdés ha 83 anni e suona il piano da quando ne aveva 3). Valdés è semplicemente uno dei più influenti artisti cubani di sempre, nonché grande interprete della musica latina. È stato soprattutto lui a ridefinire i tratti identitari della musica cubana degli ultimi anni. Valdés ha fondato e diretto tante band ma su tutte spicca Irakere, di cui si celebra il cinquantesimo anniversario della nascita. Con la sua inestricabile miscela di musica rituale afrocubana, generi popolari, jazz, rock, fusion, tradizioni caraibiche, Irakere si può considerare una sorta di spartiacque della musica latina: c’è un prima e un dopo Irakere. Senza dimenticare che Chucho Valdés è anche un grande pianista di puro jazz e di musica classica (ha collaborato con la star cinese del pianoforte Lang Lang e con uno dei più grandi compositori contemporanei, Leo Brower).
In lui queste influenze sono, tutte insieme, i tasselli di un mosaico musicale perfino difficile da definire ma certamente facile da godere.
Lo stesso Chucho ha ricordato che fin da studente pensava a come prendere i più disparati elementi e metterli insieme, come una specie di alchimista della musica, curioso dei risultati.
Valdés ha trovato, con il passare del tempo e la somma delle esperienze, la sua strada. La ricerca lo ha spinto a studiare, e non solo la musica afrocubana: “Io sto sempre cercando nuove cose”. Il progetto forse più ambizioso della sua carriera lo ha completato a 80 anni. Si tratta di “La Creación”, una suite in tre movimenti per voci, piccolo ensemble e big band.
È il racconto della Creazione secondo la religione afrocubana conosciuta come Santeria.
Una lunga vita artistica che fa di Valdés uno degli artisti più carismatici degli ultimi decenni, a prescindere dai generi.