Vaccini, nella Usl 1 coperture in aumento: via a potenziamento centri vaccinali

Nella Usl Umbria 1 le vaccinazioni in età pediatrica sono in costante crescita e la copertura per il vaccino esavalente ha superato il livello di sicurezza del 95%, come dimostrano i dati del 2017 e del primo semestre di quest’anno. L’aumento dell’affluenza ai centri di salute, dovuto all’incremento delle vaccinazioni obbligatorie, ha portato la direzione aziendale ad adottare alcune iniziative di potenziamento e ammodernamento dell’organizzazione per garantire minori tempi di attesa e maggior comfort per i bambini e i loro familiari.

Casciari-Foto_3“L’attività vaccinale è decentrata a livello territoriale nei 22 Punti di Erogazione distribuiti uniformemente nei distretti sanitari al fine di rendere l’offerta più aderente possibile alle esigenze della popolazione – sottolinea Andrea Casciari Direttore Generale della USL Umbria 1 – Dopo l’introduzione delle nuove norme in materia di prevenzione vaccinale (Legge 119/2017) che ha esteso a 10 il numero di vaccinazioni obbligatorie, si è assistito ad un costante aumento dei tassi di copertura e contestualmente ad un maggiore afflusso di cittadini presso i centri di salute. Nel corso dell’ultimo anno, sono pervenute alla nostra azienda alcune segnalazioni da parte dei cittadini, riguardanti la situazione del centro di salute di San Sisto, a Perugia, che è quello dove si effettuano il maggior numero di vaccinazioni a livello aziendale. Tali segnalazioni ci hanno dato l’opportunità di rivedere l’organizzazione e migliorare l’accesso al servizio, al fine di ridurre i disagi per i bambini e i loro genitori. Pertanto dal mese di settembre, a San Sisto, saranno potenziate le sedute mattutine, portando da 60 a 90 i posti disponibili e affiancando un secondo ambulatorio a quello esistente. Inoltre le sedute mensili passeranno da 15 a 18, consentendo di effettuare complessivamente circa 300 prestazioni in più ogni mese. Accanto a questo potenziamento che avrà effetti nell’immediato, intendiamo rivedere l’intero percorso di prenotazione delle sedute vaccinali, in tutti i punti di erogazione della Usl, facendo recapitare a casa dei cittadini l’invito con data e ora dell’appuntamento, con possibilità di modifica a richiesta, analogamente a quanto avviene per gli esami di screening. In questo modo potremo ridurre i tempi di attesa all’interno degli ambulatori vaccinali per i genitori e i bambini”.

Nell’anno 2017 nella Usl Umbria 1 la vaccinazione esavalente (polio, difterite, tetano, pertosse, epatite B, haemophilus B) ha registrato un valore di copertura del 95,26%, superando l’obiettivo ministeriale del 95%, con un trend di crescita rispetto agli anni precedenti che riguarda anche le coperture per Pneumococco (93,25%), Morbillo/Parotite/Rosolia (93,93%) e Meningococco (92,40%), vaccinazione da HPV e meningococco nei dodicenni.

Le vaccinazioni costituiscono uno dei più potenti strumenti di prevenzione nel campo delle politiche di sanità pubblica. Tale pratica comporta benefici non solo per effetto diretto sui soggetti vaccinati, ma anche in modo indiretto, inducendo protezione ai soggetti non vaccinati. Raggiungere una copertura soddisfacente e riuscire a eliminare alcune delle malattie prevenibili, come il morbillo o la rosolia, sono alcuni degli obiettivi prioritari dei Piani di Prevenzione Nazionale e Regionali. A tal proposito, la Regione Umbria si è espressa recentemente a favore del mantenimento dell’obbligo della certificazione vaccinale per l’iscrizione a tutte le scuole della Regione, annunciando l’adozione di una propria legge regionale. Nonostante l’evidenza sugli importanti esiti ottenuti con le vaccinazioni di massa, le coperture vaccinali per alcune malattie non sono ancora ottimali in tutte le Regioni, non raggiungendo i valori-soglia specifici che ne garantirebbero un controllo adeguato o l’eliminazione. Si tratta, in particolare, di alcune vaccinazioni come quella contro il morbillo o la rosolia, malattie che ancora oggi in Italia hanno una frequenza rilevante. Il morbillo può determinare nel 10% dei casi complicanze importanti, che possono anche essere mortali. La rosolia, se contratta dalla donna incinta, può determinare forme di rosolia congenita con rischio di interruzione di gravidanza o di gravi effetti malformativi nel nascituro.

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