In Umbria indice Rt sopra l’1: situazione in peggioramento. Media giornaliera di 22 nuovi contagi, positiva convittrice dell’alberghiero a Spoleto.
I segnali non sono buoni, anche se siamo lontani da quello che sta succedendo in altre parti del Paese. Il virus non se ne è mai andato, questa è la verità. La conferma arriva dal report di monitoraggio settimanale del Ministero della salute e Istituto Superiore di Sanità, riferito al periodo 14-20 settembre. Il rapporto arriva alla conclusione che il virus circola in tutto il paese, c’è un aumento di nuovi casi per la ottava settimana consecutiva e ancora non è possibile valutare l’impatto che l’apertura della scuola avrà sull’andamento dell’epidemia. Nella settimana in esame non è stata ancora accertata una trasmissione del virus nell’ambito scolastico sebbene siano stati identificati numerosi casi sporadici in concomitanza con la riapertura delle scuole. In Umbria sono una decina le classi in quarantena, distribuite su almeno sette scuole diverse. Le persone coinvolte sono più di duecento e riguardano il Bernardino di Betto e l’Istituto Pascal a Perugia, due Scuole a Gubbio, il Liceo Scientifico a Spoleto, una scuola a Foligno e , da poco, l’Alberghiero di Spoleto. In questo ultimo caso si tratta di una studentessa minorenne che vive nel convitto dell’Istituto e che proviene da fuori regione. Dopo aver ricostruito tutti i contatti ora l’Asl 2 inizierà a fare i tamponi: oltre 200 fra compagni di classe, docenti e dipendenti del convitto. La conferma della delicatezza del momento arriva – come abbiamo detto – dall’ultimo report sull’indice Rt, che indica il numero medio di infezioni generate da una persona infetta. Se ha un valore inferiore a 1 significa che le nuove infezioni tenderanno a decrescere; più supera 1, tanto più rapidamente aumenterà il numero dei contagi. Ebbene l’indice Rt dell’Umbria va sopra l’ uno, 1, 06 per l’esattezza. La settimana scorsa era sotto, 0,85. Un dato che invita alla massima attenzione. In una settimana in Umbria c’è stato un incremento pari a 158 casi e una media giornaliera di 22 nuovi contagi. Gli attualmente positivi negli ultimi sette giorni sono passati da 460 a 490, un incremento contenuto di 30 unità in quanto ci sono stati contemporaneamente oltre cento guariti. Ma c’è un numero che allarma gli addetti ai lavori: in una settimana ci sono state tre vittime, i decessi sono passati da 82 a 85. Le notizie negative non finiscono qui perchè sono aumentati i ricoveri da 32 a 35 e il totale delle persone attualmente in isolamento è paria 2.163 rispetto alle 1.945 del 18 settembre, più 218. Nel frattempo all’Ospedale di Città di Castello – dopo mesi – è stato riaperto il reparto Covid. L’impatto della riapertura delle scuole – sostengono gli esperti – si vedrà nelle prossime due-tre settimane. C’è un’altra considerazione da fare : il rialzo dell’età media dei casi suggerisce che l’infezione si sia diffusa nel contesto familiare. I numeri in Umbria finora sono sostenibili. Tuttavia la medicina territoriale – come dimostrano alcune vicende degli ultimi giorni – ha bisogno di essere irrobustita, per contenere sul nascere i piccoli focolai che si presentano.