Muore di Covid Fausto Fiorini, medico buono e generoso della Valnerina. Le campane suonano a lutto
Non ce l’ha fatta Fausto Fiorini, il medico della Valnerina morto all’ Ospedale di Spoleto dopo aver contratto il Coronavirus. Fiorini , 68 anni, nato a Perugia ma da quasi quaranta anni viveva a Piedipaterno nel Comune di Vallo di Nera. Da poco era andato in pensione, lascia moglie e tre figli. Ha scoperto di essere positivo il 13 gennaio, probabilmente contagiato da qualche paziente della zona. All’inizio le sue condizioni sembravano buone, non particolarmente gravi , tanto da non essere ricoverato in Ospedale. Si curava a casa, credeva di potercela fare da solo con l’aiuto dei suoi colleghi dell’Asl 2. Con il passare dei giorni il quadro clinico si è complicato costringendolo al ricovero al San Matteo degli Infermi di Spoleto , dove i sanitari hanno provato fino all’ultimo di tenerlo in vita. Trasferito da diversi giorni in rianimazione è deceduto questa mattina quando ancora era notte. Fausto Fiorini era un medico conosciuto in tutta la Valnerina, non solo a Vallo di Nera, Sant’Anatolia di Narco e Scheggino dove tutti gli abitanti lo avevano come medico di famiglia. Era un massimalista ma anche da altri Comuni del comprensorio (Cerreto di Spoleto, Poggiodomo, Sellano) si rivolgevano a lui in caso di bisogno. Apprezzato e amato, tutti avevano il numero del suo telefono, rispondeva sempre anche di notte, si recava direttamente a casa dei pazienti. Fiorini era una “istituzione” per gli abitanti della zona, un punto di riferimento sicuro e generoso. Un medico di base che consumava centinaia di chilometri alla settimana, che si informava sempre delle conizioni dei suoi pazienti. Il virus lo ha colpito a gennaio, un mese drammatico per la zona, con diversi residenti di Sant’Anatolia di Narco, Vallo di Nera e Scheggino risultati positivi al tampone. Settimane di lavoro straordinario, sempre accanto ai suoi pazienti , soprattutto a quelli risultati positivi al Covid , senza mai tirarsi indietro un solo attimo. Una generosità coerente ancora una volta con il suo percorso professionale, un altruismo senza limite. Questa mattina, quando è arrivata la notizia, le campane di tutti i paesi della bassa Valnerina hanno suonato a lutto, un modo per dire grazie ad un medico di “montagna” buono e generoso.