Norcia, la incredibile storia del distaccamento dei vigili del fuoco. Occasione persa.

E’ difficile raccontare l’ assurda storia del distaccamento dei Vigili del Fuoco di Norcia. Una storia caratterizzata dal disimpegno dell’amministrazione comunale, dall’ atteggiamento distaccato del Comando provinciale e della Direzione regionale dei Vigili del Fuoco e dal disinteresse delle istituzioni regionali. Dopo il terremoto il Ministero dell’Interno, con l’allora sottosegretario Bocci, firmo’ il decreto per l’istituzione del distaccamento di Norcia, prevedendo una pianta organica di 32 vigili . All’inizio furono destinati dal ministero dell’Interno 12 vigili ,che avrebbero iniziato ad operare avvalendosi delle competenze di alcuni volontari del posto. Poi il programma del Viminale prevedeva che altri 20 vigili fossero inviati a Norcia al termine del corso allievi, che era in atto a Capannelle. Una volta giurato venti nuovi vigili prendevano la valigia e andavano a lavorare al distaccamento di Norcia. Cambia governo , cambia ministro (al Viminale arriva Salvini con Candiani sottosegretario) e all’improvviso inizia un graduale indebolimento del presidio nursino. Con la complicita’ della direzione regionale dell’Umbria e del comando provinciale di Perugia che, in realta’ , non avevano mai manifestato grande entusiasmo per il distaccamento di Norcia. In molti ricordano uno scontro duro tra i vertici del soccorso umbro e l’ex sottosegretario Bocci, in occasione di un incontro nella citta’ di San Benedetto, dopo che lo stesso aveva notato un atteggiamento di ostruzionismo. Si arriva cosi’ al famoso incontro di Norcia con il sottosegretario leghista Candiani che senza giri di parole fece intendere che il distaccamento di Norcia con i vigili permanenti non si sarebbe mai fatto. Passo’ la palla al Sindaco Alemanno che si prese qualche giorno di riflessione per valutare la possibilita’  di tornare indietro e puntare sui volontari. A nessuno e’ sfuggito che quel giorno si celebro’ il funerale del distaccamento nursino. Al comando provinciale di Perugia e alla direzione regionale dell’Umbria non sembrava vero poter prendere quei vigili del fuoco destinati a Norcia e utilizzarli in altri posti dell’Umbria, a cominciare  dalle necessita’ del distaccamento di Spoleto.  Una pugnalata ad un territorio distrutto, stremato e mortificato dopo il terremto del 2016, con giovani che scappano e un futuro sempre piu’ incerto. Ora e’ l’opposizione del Comune di Norcia che va all’attacco e chiede alla Giunta che “metta a disposizione immediatamente un’area edificatoria o un immobile idoneo per la nuova sede del distaccamento dei vigili del fuoco”. Nel frattempo la Uil denuncia che altri 4 pompieri di Norcia sono stati assegnati ad altre sedi, con la conseguenza che a Norcia restano solo i volontari. Comportamenti vergognosi, una offesa alla sofferenza di quella popolazione  e un atto di arroganza senza precedenti. Il tutto si consuma nel silenzio piu’ totale. Forse e’ giunto il momento di arrivare ad una conclusione: se il Sindaco di Norcia non e’ interessato al distaccamento dei vigili del fuoco, gli altri 9 comuni della Valnerina hanno il dovere di avanzare una proposta alternativa e presentarla al Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese.