Ricostruzione iniziata, Marini: “Prossimi mesi centrali”
PERUGIA – A due anni dal sisma del 24 agosto 2016 in Umbria la ricostruzione è avviata, mentre si stanno completando gli ultimi interventi legati all’emergenza e all’assistenza alla popolazione. Di fronte alle devastazioni causate dagli eventi sismici (sono stati 92526 dal 24 agosto 2016 al 6 agosto 2018, 7 dei quali di magnitudo superiore a 5, con il più forte il 30 ottobre con epicentro Norcia) sono state fatte scelte precise per evitare lo spopolamento del territorio montano e si è intervenuti fin da subito per far ripartire le imprese danneggiate e le attività legate all’agricoltura e alla zootecnia con azioni di sostegno e di rilancio delle attività produttive, turistiche, commerciali, artigianali e agricole.
Fin dall’inizio della crisi sismica, l’obiettivo è stato quello di gestire l’emergenza e parallelamente definire il fabbisogno finanziario e la ‘governance’ della ricostruzione. Con la nomina di un Commissario straordinario si è voluto garantire nella delicata e complessa fase della ricostruzione un lavoro unitario delle quattro regioni colpite dal sisma attribuendo pertanto ai rispettivi Presidenti la carica di Vice – Commissario.
Le norme nazionali e le 62 ordinanze emanate fino ad ora dal Commissario Straordinario puntano ad una ricostruzione più sicura e di qualità, garantendo contemporaneamente la massima tutela della legalità e della trasparenza.
Censimento danni.Dall’inizio dell’emergenza sono stati fatti 45.825 sopralluoghi, tra verifiche FAST, AeDES e GL-AeDES in 78 Comuni, di cui 15 appartengono alla “Area 1”, l’area del “cratere”, e presentano la più elevata percentuale di inagibilità in quanto ricadenti nelle zone più vicine all’area epicentrale. Le verifiche sono state eseguite impiegando oltre 1.900 squadre abilitate. Risultano complessivamente danneggiati quasi 10.000 edifici dei quali, da una proiezione statistica, il 45% presenta danni lievi e il 55% danni gravi. Le percentuali di inagibilità diretta nei cinque comuni più colpiti dal sisma a seguito dei sopralluoghi AeDES effettuati sono l’80% a Norcia, il 65% a Preci, il 67% a Cascia, il 48% a Monteleone di Spoleto, il 58% a Spoleto.
A Norcia, già il 22 dicembre 2016, a seguito di numerosi interventi urgenti di messa in sicurezza, è stato parzialmente riaperto il centro storico. Nel mese di agosto 2018, il centro storico di Norcia è tornato fruibile alla viabilità e circolazione pedonale al 95%.
Assistenza alla popolazione. Sono 7412 ad oggi le persone assistite (3122 nuclei familiari), di cui 5206 (2231 nucleì familiari) in autonoma sistemazione. In 1762 persone (735 nuclei) sono alloggiati nelle Sae, le soluzioni abitative d’emergenza, e in 174 (58 nuclei) nei Mapre, i moduli abitativi provvisori rurali d’emergenza). Altre 134 persone (47 nuclei) sono alloggiate nelle “casette” di legno ante sisma 2016, 47 (17 nuclei) in alloggi Ater, 85 (33 nuclei) in container, 4 (un nucleo familiare) in strutture ricettive. Per quanto riguarda le Sae, ne sono state ad oggi consegnate 582 a Norcia, 133 a Cascia e 37 a Preci. Sono in fase di progettazione avanzata 8 Sae a Castelluccio di Norcia. In fase di progettazione altre 20 Sae richieste per Norcia capoluogo (con queste ultime realizzazioni è pari a 610 il numero delle Sae a Norcia e frazioni).
Per venire incontro ai bisogni della popolazione colpita dal sisma sono state progettate tre tipologie di Sae accessibili da persone con disabilità. Su 192 richieste di Sae da parte di persone con disabilità sono state assegnate 102 Sae personalizzate (pari al 13% del totale) a Norcia, Cascia e Preci.
Delocalizzazioni temporanee. Sono pervenute agli uffici regionali 393 domande di delocalizzazione di cui 352 nei soli comuni di Cascia, Norcia e Preci. La Regione Umbria ha stabilito che le delocalizzazioni eseguite direttamente dagli uffici regionali fossero limitate ai questi tre soli comuni, maggiormente colpiti dagli eventi sismici. A fronte delle domande pervenute, sono state individuate 113 attività economiche (produttive, commerciali, di servizio) per le quali si è reso necessario procedere alla delocalizzazione di concerto con i Comuni, le associazioni di categoria ma anche con i singoli operatori.
Per quanto riguarda i ristoranti, a Norcia sono state individuate quattro aree; le attività già delocalizzate sono 8, con una superficie utile di circa 1370 metri quadri. Sono state ultimate e consegnate agli imprenditori commerciali le strutture temporanee per delocalizzare 33 negozi turistici nelle due aree allestite a Norcia e Cascia. Tutte ultimati e consegnati gli uffici in una struttura unitaria per 25 attività professionali. Sono in fase di ultimazione i lavori della galleria commerciale a Norcia, dove saranno delocalizzate 23 attività produttive artigianali e commerciali.
A Castelluccio di Norcia è in corso di ultimazione il centro commerciale Deltaplano, di circa 3mila metri quadri, finanziato dalla Regione Umbria con partecipazione economica della Nestlè-Perugina che ha raccolto fondi destinati alla rinascita di Castelluccio, dove saranno delocalizzati otto ristoranti, il bar e una struttura di servizio attivi al momento del sisma. Nella piazza principale del paese è stata realizzata una struttura per ospitare 5 attività (bar, souvenir, vendita e distribuzione di prodotti tipici). I caseifici delocalizzati sono 3 e sono completamente funzionati dal luglio 2018. Di prossima realizzazione due laboratori per il confezionamento dei legumi, la sede della Pro Loco e per due attività agricole. A Preci è stato concluso e consegnato l’intervento di delocalizzazione di un ristorante e uno studio medico. È in corso di realizzazione una struttura di circa 170 metri quadrati per ospitare un’attività artigianale e di 200 metri quadri per l’archivio comunale. A Cascia è in corso di realizzazione una struttura per la delocalizzazione di un’attività artigianale.
Demolizioni e macerie. Il Piano di gestione per la rimozione delle macerie ipotizza in circa 100mila tonnellate la quantità di macerie, terre e rocce da rimuovere. Nel deposito temporaneo di Misciano di Norcia, alla data del 31 luglio 2018, sono state conferite circa 72mila tonnellate di macerie e quasi 132mila tonnellate di materiali da scavo. La società Valle Umbra Servizi, individuata come gestore del Piano, ha sottoposto a cernita/recupero oltre 45.200 tonnellate di macerie (63% di quelle ritirate) ottenendo circa 44.400 tonnellate di materiali riciclati da destinare a riutilizzo, di cui circa 13.450 tonnellate (31% di quelle recuperate) sono state già reimpiegate.
Nel 2018 continua l’opera di messa in sicurezza e demolizione degli edifici e dei beni culturali maggiormente danneggiati, operazioni propedeutiche alla ricostruzione vera e propria.
Ricostruzione privata
Danni lievi. All’Ufficio speciale per la ricostruzione sono pervenute (alla data del 16 agosto scorso) 703 domande (fra cui 270, il numero più alto, da Norcia; 137 da Cascia, 61 da Spoleto) per l’accesso ai contributi per la ricostruzione di edifici abitativi o produttivi con danni lievi e dichiarati inagibili. Di queste, il 34% è stato autorizzato, il 41% in istruttoria, il 22% in attesa di integrazioni o sono state sospese dai Comuni, il 3% annullate.
Danni pesanti. Sono state presentate (alla data del 16 agosto scorso) all’Usr 57 domande per il ripristino con miglioramento sismico o ricostruzione degli edifici ad uso prevalentemente abitativo gravemente danneggiati o distrutti dagli eventi sismici, circa un terzo delle quali (21) di Norcia. Il 3% è stato autorizzato, il 42% è in istruttoria, il 51% in attesa di integrazioni o sospese.
Miglioramenti sismici. Al 16 agosto sono state presentate all’USR Umbria 172 richieste di autorizzazione di interventi per il miglioramento sismico, il 32% delle quali già autorizzato.
Ricostruzione opere pubbliche e beni culturali
Chiese. Con il primo programma sono stati finanziati 20 interventi immediati per altrettante chiese in vari centri dell’Umbria per un importo di oltre 4 milioni di euro. Il secondo programma per la riapertura al culto delle chiese riguarda 18 interventi, per un totale complessivo di circa 5 milioni di euro. Scuole.Sono stati verificati 369 edifici scolastici, di cui 277 (il 62%) agibili; 101 (27%) sono risultati temporaneamente inagibili e per 62 di questi sono stati autorizzati dalla Regione interventi urgenti (per 1,5 milioni di euro) per la riapertura immediata degli edifici lievemente danneggiati; sono 23 (6%) gli edifici parzialmente inagibili e 18 (5%) quelli totalmente inagibili. Particolare attenzione è dedicata alla sicurezza e alla qualità degli edifici scolastici che verranno ricostruiti o costruiti ex novo secondo il principio dell’adeguamento sismico.
Opere pubbliche. Sono previsti 105 interventi per un importo complessivo di oltre 122 milioni di euro che riguardano municipi, strutture sociosanitarie, caserme, cimiteri, strutture pubbliche a destinazione produttiva, viabilità, beni culturali, dissesti idrogeologici.
Patrimonio edilizio residenziale pubblico. Il programma prevede la ristrutturazione di complessivi 152 alloggi per il fabbisogno abitativo. Adottato un primo stralcio che prevede la ristrutturazione di 56 alloggi per un costo di circa 8,6 milioni di euro.
Piano dei dissesti. Il censimento di tutti i dissesti sismo-indotti è concluso: gli interventi complessivi sono 146, per un importo complessivo di ca 92 mln euro.
Donazioni. All’Umbria sono stati attribuiti circa 4.825.000 euro delle donazioni pervenute tramite il numero solidale 45500 attivato dopo il sisma del 24 agosto 2016. Sono destinati per circa 559mila euro a dotare i territori della Valnerina di una rete informatica di scuole primarie, con aule interamente digitali e cablate. Circa 4 milioni sono destinati a una rete di Centri di Comunità con vere e proprie finalità di protezione civile, da realizzarsi nei comuni di Norcia, Vallo di Nera, Cascia, Preci, Monteleone di Spoleto. I restanti 200mila euro verranno utilizzati per il restauro dei beni culturali mobili al fine di restituirli ai rispettivi siti originari.
Basilica di San Benedetto: un progetto europeo per la ricostruzione. Per la ricostruzione della basilica di San Benedetto a Norcia si prevede un progetto dal respiro internazionale data la valenza spirituale, storica, artistica e culturale. Il 13 febbraio 2018 è stato firmato a Roma dal Commissario per la Ricostruzione, dal Segretario generale del MiBACT, dalla Regione Umbria, dall’Arcivescovo di Spoleto-Norcia e dal Sindaco di Norcia, l’accordo per avviare l’intervento di recupero, restauro e ripristino. È stata istituita una commissione presieduta dal professore Antonio Paolucci, personalità di altissimo profilo scientifico e culturale, proprio a tutela dell’eccezionalità del bene oggetto di recupero.
La conferenza stampa – “I prossimi mesi, dalla fine del 2018 al 2019, saranno centrali per la fase autorizzativa dei cantieri della ricostruzione: sono già 900 le pratiche pervenute e stimiamo, sulla base dei sopralluoghi, che ci saranno circa 10mila edifici, di varie tipologie, su cui intervenire. Un numero importante e che potrà incrementarsi alla luce delle nuove norme approvate nel luglio scorso. Rivolgiamo perciò un appello al Governo affinché presto faccia un decreto che ci consenta di prorogare l’attività dell’Ufficio speciale per la ricostruzione, il ‘nerbo’ del lavoro autorizzativo insieme alle strutture comunali, oltre alla scadenza del 31 dicembre prossimo e di integrarlo con il personale necessario per affrontare il momento di picco”. È quanto ha sottolineato la presidente della Regione Umbria e vice commissario straordinario per la ricostruzione, Catiuscia Marini, nel corso della conferenza stampa che si è svolta ad Ancarano di Norcia, in cui ha presentato il report riassuntivo di tutti i dati della fase emergenziale, dei piani delle opere finanziate, dello stato della ricostruzione dal 24 agosto 2016 ad oggi. Alla conferenza stampa, preceduta da un pranzo insieme alla comunità di Ancarano, ha preso parte il sindaco Nicola Alemanno.
“La ricostruzione – ha detto fra l’altro – dovrà garantire un ulteriore innalzamento della qualità e della sicurezza nel nostro territorio, così come la ricostruzione sociale ed economica. Sono grata perciò alle attività produttive e commerciali che hanno continuato ad operare nei territori colpiti. Sono 400 quelle che operano in strutture temporaneamente delocalizzate e un’ultima galleria commerciale verrà aperta nella zona industriale di Norcia alla fine di settembre”.
Per quanto riguarda Norcia, oltre alla realizzazione di un unico polo scolastico finanziato con 13 milioni di euro, la presidente ha ricordato che “la Regione ha finanziato con priorità gli ospedali e per Norcia in particolare si è operato con lo stanziamento di 4,5 milioni di euro nel Piano opere pubbliche e con l’affidamento alla Asl della progettazione. Nel frattempo, in questi due anni, il sistema sanitario ha sempre garantito la copertura dell’assistenza sanitaria e non si sono mai verificati problemi”.
La presidente ha ribadito i ringraziamenti a “tutta la comunità regionale, agli organi dello Stato, alle forze dell’ordine, vigili del fuoco, protezione civile, volontariato e alla grande macchina della solidarietà” così come ha ringraziato il commissario straordinario per la ricostruzione Paola De Micheli “che incontrerò il 5 settembre prossimo, insieme ai presidenti delle altre tre Regioni terremotate” e che terminerà il suo incarico l’11 settembre.
L’itinerario nelle zone maggiormente colpite dal sisma del 24 agosto 2016, organizzato insieme ai sindaci di Cascia, Norcia e Preci, si è concluso nell’area Sae di Preci Capoluogo nelle cui immediate vicinanze alla presenza della presidente Marini e del sindaco Pietro Bellini, sono state consegnate le strutture che ospiteranno un ristorante e uno studio medico.