Spoleto, 36 enne picchia la compagna e la manda due volte in ospedale: condannato a 2 anni e 8 mesi
I fatti risalgono a tre anni fa, fu arrestato e portato in carcere. A distanza di tre anni è arrivata la sentenza. Un giovane di Spoleto, trentaseienne, è stato condannato a due anni e otto mesi dal giudice del Tribunale locale, Lidia Brutti. Una pena leggermente inferiore a quella richiesta dal pubblico ministero Roberta Maio (tre anni). Il giovane spoletino era stato arrestato nel giugno del 2019 dai poliziotti del locale commissariato, dopo essere stati chiamati dai sanitari del Pronto soccorso del San Matteo degli Infermi che hanno raccontato di due episodi di violenza consumati a danno di una ragazza. La Procura della Repubblica ha aperto subito un fascicolo, delegando gli agenti di polizia a svolgere tutte le indagini necessarie. Dalle indagini e dall’interrogatorio della donna sarebbero emersi diversi maltrattamenti, minacce e botte di ogni tipo. La ragazza sarebbe stata continuamente offesa e minacciata: in una circostanza addirittura minacciata di “essere sfigurata con l’acido”. In un’altra circostanza, invece, gli avrebbe “strisciato la lama di un coltello sulle gambe”. Poi è emersa la violenza subita: calci e pugni al volto e all’addome. Per due volte la donna è stata costretta ad andare in Ospedale, nel giro di 48 ore. La seconda volta i medici avrebbero riscontrato un trauma cranico minore attestando una prognosi di 20 giorni. Sembra che , per gelosia, il 36enne più volte ha preteso di avere il cellulare della vittima fino ad arrivare al punto di romperlo. Accuse pesanti, fatti gravissimi, che hanno convinto il giudice del Tribunale di Spoleto ad emettere una condanna a due anni e otto mesi accogliendo sostanzialmente tutto l’impianto accusatorio della Procura.