Spoleto, l’attesa spasmodica dei candidati a Sindaco: chi resta al palo ?

La speranza è l’ultima a morire così usavano dire i latini, ma a volte chi di speranza vive di speranza muore. Un sentimento che in queste ore tiene sulle spine diversi candidati in pectore a Sindaco di Spoleto. Sono , infatti, più di uno i candidati in attesa di una investitura ufficiale che tarda ad arrivare. Un’attesa spasmodica che toglie serenità anche a gente abituata alle competizioni. Chi è in attesa di una risposta defintiva è sicuramente Sergio Grifoni, ex democristiano, negli ultimi anni non lontano dal Pd e recentemente accanto all’ex Sindaco De Augustinis in difesa dell’Ospedale San Matteo degli Infermi.  In realtà con una inversione negli ultimi mesi con conseguente riallineamento su posizioni più morbide nei confronti della Tesei. Almeno così dicono alcuni a Spoleto. Sì dice che nei suoi confronti si sarebbe speso più volte il senatore Franco Zaffini, segretario regionale di Fdi. Meno convinto invece il segretario regionale della Lega Virginio Caparvi e alcuni leghisti spoletini che preferirebbero il bancario Paolo Imbriani. Grifoni resta quindi appeso. Ci sono poi Maurizio Hanke di Spoleto Sì e Maria Elena Bececco di Spoleto Futura che aspettano di sapere cosa intende fare, dopo l’accordo raggiunto , Forza Italia. Il cosiddetto Polo moderato e liberale ( Fi, Hanke e Bececco) deve ancora ufficialmente indicare il proprio candidato a Sindaco ma, secondo i soliti ben informati, la scelta è già stata fatta: Beatrice Montioni, ex vicesindaco di Umberto De Augustinis. Per Hanke e Bececco speranze ridotte al lumicino. Chi ha invece rotto gli indugi è l’agronomo Andrea Sisti, pronto a candidarsi a Spoleto pur vivendo a Perugia. Del resto la distanza è di pochi chilometri e lui il territorio lo conosce anche come agronomo. La sua è una disponibilità aperta, piace ai grillini e ad un pezzo del Pd (Laureti-Bori). La sua tensione nervosa ed emotiva è dovuta alle defaillance  registrate negli ultimi giorni, con quasi tutti i civici scappati verso altri lidi. C’è poi da risolvere un problema non di poco conto: convincere o costringere il segretario del Pd spoletino Stefano Lisci a fare un passo indietro senza fargli perdere la faccia. C’è di mezzo la dignità politica e l’onore del capo dei democratici spoletini, non certo l’ultimo arrivato e nemmeno la persona meno importante visti i risultati personali conseguiti nelle ultime votazioni in città. Ore frenetiche quindi per molti candidati in pectore a Spoleto, con alcuni che rischiano di non partire. Restare al palo non fa mai piacere, soprattutto in politica.