Ciclismo paralimpico, Jenny Narcisi sesta al mondiale di Maniago
Al campionato del mondo 2018 di paraciclismo svoltosi dal 2 al 5 di agosto a Maniago (Pordenone) Jenny Narcisi si è fatta rispettare, ottenendo risultati più che lusinghieri. Nella gara su strada l’atleta si è piazzata sesta, in quella a cronometro è invece arrivato un più che dignitoso ottavo posto.
Questo il commento della Narcisi, calabrese di origine ma oramai umbra a tutti gli effetti: “E’ stata una grande emozione vivere il mondiale in casa. Con il tifo casalingo ti senti più carico, più forte. E’ quello che mi ci voleva quest’anno che non è stato tra i migliori perché ho avuto diverse problematiche di salute che, anche grazie allo stimolo di correre a Maniago, sono riuscita in qualche modo a superare. E’ stata una bella prova anche se il podio quest’anno non è arrivato. Mi sono tolta delle soddisfazione e so di aver dato il mio meglio. A volte anche arrivare dietro può dare una gioia in più rispetto ad una medaglia facile od ad una vittoria meno difficoltosa. Questa volta mi sono sudata di più il sesto posto che la medaglia d’argento conquistata lo scorso anno ai Mondiali in Sudafrica, seppur con tanta fatica ed impegno. Venivo da un inizio di stagione non dei migliori ed in particolare ho stretto tanto i denti. Quello che ho ottenuto con due settimane di ritiro, sinceramente, non pensavo di ottenerlo. In questo ultimo mese c’è stato un abisso nelle mie performance. Soprattutto se penso alla mia prestazione in Olanda, dove ho partecipato quattro settimane fa all’ultima prova di coppa del mondo, paragonandola a questa di Maniago. Potersi allenare rimanendo concentrati, potendo pensare soltanto alla bici, lontana da tanti altri pensieri, distrazioni e anche dal lavoro di tutti i giorni, sicuramente ti permette di rendere di più. Mi piacerebbe veramente fare la vita dell’atleta, almeno quasi tutto l’anno”. Sulla sua performance: “La gara è stata molto competitiva. Le mie avversarie, soprattutto le australiane e le americane, sono molto molto forti ed è veramente dura correre al loro livello. La crono è stata un po’ per rompere il ghiaccio. La gara vera e propria è stata quella in linea soprattutto dopo che il gruppo si è spaccato nella parte più impegnativa del percorso, uno strappo, chiamiamolo così, di 800 m dove ha fatto la padrona la potenza e la tenacia. Io alla fine ero nel secondo gruppo e li ho cercato di difendermi al meglio, lasciando dietro delle ragazze che nell’ultima prova di coppa del mondo mi avevano surclassato. Infatti, sono riuscita a mettergli la ruota davanti. Sono stata felice del risultato e di aver avere avuto un tifo personale come, ad esempio, il rappresentante della mia squadra, Franco Susta, che mi ha seguito in questi mesi, il presidente del Cip Umbria, Gianluca Tassi, arrivato a Maniago in compagnia di Paolo Taddei, la mia mamma con mia sorella ed altri miei amici. Insomma, il calore di casa sicuramente ha dato un grande contributo”. Queste invece le sue considerazioni conclusive: “Io sono felice così, sono soddisfatta e carica. Già proiettata ai prossimi lavori e al prossimo anno”.
Grande contentezza anche in Gianluca Tassi, presidente del Cip regionale: “Ho trovato Jenny molto carica. Ha ottenuto il massimo che poteva avere in questo momento. Si è comportata benissimo. Davanti a lei sono arrivate solo cicliste professioniste. Lei lavora e non può paragonarsi a chi va in bicicletta per professione. Sono orgoglioso di lei e cercheremo di aiutarla ad andare a Tokyo con la nazionale, per le Paralimpiadi del 2020. Faremo quello che possiamo perché Jenny è uno dei fiori all’occhiello che abbiamo nella nostra regione”.