Perugia – Brescia, vai Grifo, sfrutta la cabala
Dopo l’Ascoli ecco un’altra ripescata per il Perugia. Sabato prossimo al Curi arriva il Brescia, per un match dai grandi significati, specie negli ultimi anni. Per i grifoni una ghiotta occasione per riscattare una sconfitta, quella di domenica scorsa, che tanto ha fatto discutere. Due i motivi per essere fiduciosi: in primo luogo il fatto che le Rondinelle, come vengono chiamate da quelle parti, non riescono ad espugnare l’impianto di Pian di Massiano dalla stagione 1985/86, quando vinsero 1-0 grazie al gol di Chierici. Quasi un trentennio. La seconda ragione sta nel fatto che il bilancio finale del confronto tra umbri e lombardi sorride decisamente ai primi: tra serie A, serie B e Coppa Italia 16 sono complessivamente le sfide giocate, con 7 vittorie del Perugia, 7 pareggi e 2 successi bresciani. La curiosità principale è che il segno X è uscito quasi esclusivamente nelle partite disputate nella massima serie: 5 pareggi su 5, alcuni anche spettacolari. Ne è un esempio quanto accadde nel 2000/01, quando le due squadre si divisero la posta pareggiando 2-2. Doppietta di Hubner per i biancoazzurri e rimonta firmata Vryzas e Robbiati per i biancorossi. E’ stata la classica sfida di fine stagione, con le due squadre che si accingevano a festeggiare una salvezza molto anticipata rispetto a quanto si prevedeva. Ed in più c’erano fior di campioni in campo: Roberto Baggio e Dario Hubner da una parte, Marco Materazzi e Fabio Liverani dall’altra, giusto per fare qualche nome. E in panchina due personaggi che si assomigliavano molto, per come intendevano lo sport, vale a dire Carletto Mazzone (a Perugia l’anno prima) e Serse Cosmi. Decisamente un altro calcio, molto diverso da quello di oggi in cui in molti, troppi faticano a riconoscersi. Dopo un 1-1 e uno 0-0 arriviamo ad un altro 2-2, ancora più amaro, quello dell’ultima stagione del Perugia in A: due volte in vantaggio con Margiotta e un autogol di Dainelli, e due volte raggiunti, da Di Biagio ed Emanuele Filippini. A fine anno tutti sappiamo come è andata. Ma è l’andamento delle sfide in serie cadetta che deve giocoforza infondere fiducia: nel 1995/96 finì 3-1, con il verdetto finale che tutti gli sportivi perugini tengono sempre nel cuore, mentre infine lo scorso anno un rigore procurato e realizzato da Rodrigo Taddei decide la contesa in favore della squadra di Camplone. Ci sono molte premesse per essere ottimisti, malgrado quanto si vede sul campo non faccia fare sempre i salti di gioia. Almeno la cabala è favorevole al Perugia e questo è un vantaggio, oltre a quello del fattore campo, assolutamente da sfruttare. O saranno guai seri.
IL NOTIZIARIO, DEL PRETE A PARTE, OUT FABINHO – L’allenamento di questo pomeriggio ha fornito alcune indicazioni importanti, prima tra tutte quella di Vittorio Parigini, tornato ad allenarsi ieri e che si candida ad un posto da titolare accanto ad Ardemagni. Questo visto che Fabinho era assente a causa di una botta presa domenica ad Ascoli che non è nulla di grave, ma va opportuna,ente monitorata. Hanno invece lavorato a parte Filipe e Del Prete, mentre Comotto è stato fermato per due turni dal giudice sportivo. I prossimi due allenamenti scioglieranno qualsiasi dubbio al riguardo.