Perugia, Comotto annuncia il ritiro: “Decisione presa per non essere egoista”
Mettersi da parte per non creare ulteriori difficoltà ad una società già costretta a fare delle scelte anche impopolari, come dei regolamenti possono imporre. Soltanto i capitani, anzi i grandi uomini, possono compiere un passo del genere, scegliendo di appendere le scarpette al chiodo con qualche mese di anticipo rispetto ai tempi preventivati. E così questo pomeriggio Gianluca Comotto, accompagnato dal presidente Massimiliano Santopadre, ha annunciato a cronisti e tifosi una decisione già nell’aria da diverse ore: “Sono qui per vivere il momento che speravo non arrivasse mai. Mi sono trovato nel giro di ventiquattro ore a decidere di chiudere con il calcio. Questa scelta è stata dettata dal non voler essere egoista, e io egoista non credo di esserlo mai stato. Credo che un capitano deve capire quando mettersi da parte. Al contrario avrei fatto un torto verso un giovane e verso chi poteva aiutare ancora di più questa squadra. Mi ritengo fortunato ad aver conosciuto la persona di fianco a me, sicuramente la più importante della mia carriera visto che mi consentirà di continuare a far parte di questo mondo. A lui vanno i miei ringraziamenti”. Non è previsto un distacco totale dal campo però, almeno per ora: “Continuerò ad allenarmi con la squadra, cercando di stare vicino ai ragazzi con la testa giusta. Questo potrebbe essere un modo meno traumatico per lasciare”. Possibile anche un’ultima presenza in campo, pagando un ammenda di 10 mila euro riservata ai fuori lista che vogliono giocare: “Vedremo. Un pensiero nell’angolo della testa sinceramente ce l’ho”. Sicuramente un gesto da imitare quello del capitano: “Spero al di la di tutto che sia un gesto che rimanga. Sono emozionato, ma felice di quello che sto facendo. Del resto a Perugia, dove passavo spesso per raggiungere altre destinazioni, ho ottenuto la soddisfazione più grande, vale a dire vincere il campionato di Lega Pro, dove non avevo mai giocato. Questo di ritirarmi era una cosa che già si paventava in estate”. Inevitabile quindi lo sguardo rivolto al futuro: “E’ solamente un dettaglio, a prescindere dal ruolo. Mi sento parte del progetto. Sicuramente non farò l’allenatore perché è la professione più difficile ed infame che ci possa essere. Sarà sicuramente un dirigente. Dovrò sicuramente potenziare l’inglese, fondamentale nel 2016, sarà un’impresa anche quella. Ma facciamo un passo per volta e vedremo dove arriveremo”. La parola quindi passa alla persona seduta di fianco a Comotto, che non poteva che essere il presidente Santopadre: “In questo momento sono forse più emozionato di lui. Stiamo parlando di un grande giocatore ma ancora di più di un uomo straordinario. Quello che sta facendo lo fa nel modo più bello, continuando a stare con i ragazzi e avendo un futuro già certo, cosa ancora più bella per un giocatore che sta per smettere. Di lui mi piace l’umiltà che dimostra, e in questo nuovo ruolo dovrà essere furbo ed intelligente per apprendere ciò che ci sarà da apprendere. Ma non ho dubbi che questo avverrà, anche nella dirigenza avremo un giocatore da coppa campioni”. D’obbligo i ringraziamenti, che in questo caso non possono che essere molto particolari: “Dobbiamo essergli grati perché a tolto me, Goretti e Pizzimenti da una situazione di grandissima difficoltà. Oltre naturalmente per quello che ha fatto sul campo”. Un pomeriggio per cuori forti quello del Curi. Abbandonare di fatto l’attività facendolo per altro di sua spontanea volontà nonostante sicuramente avrebbe voluto continuare fino a giugno, è sintomo di grande umanità e professionalità. E l’applauso convinto dei cronisti presenti in sala, cosa che avviene molto raramente, è strameritato per una persona che al Grifo ha dato veramente tutto se stesso, forse di più. E vi è la certezza che continuerà a farlo.
IL NOTIZIARIO: FINISCE 6-2 L’AMICHEVOLE CON LA PRIMAVERA – Il Perugia ha disputato questo pomeriggio un test amichevole a porte aperte contro la squadra Primavera, terminato con il punteggio di 6-2. Una doppietta di Bianchi ha chiuso sul 2-0 il primo tempo, mentre ad inizio di ripresa i grifoncelli di Recchi hanno pareggiato i conti grazie a Di Nolfo e Pellegrini. Non si fa attendere la reazione della prima squadra, che va in rete con Ardemagni (tripletta, splendido il gol in sforbiciata) e Aguirre. Indicazioni positive dai nuovo arrivi, specie il bosniaco Prcic, al quale Bisoli ha già consegnato le chiavi del centrocampo.