Perugia, con la Pro Vercelli Drole possibile “variabile impazzita”
Niente soste, nemmeno nel giorno dell’Immacolata. Troppo importante la prossima partita, sia per restare attaccate alle prime, sia per dare continuità al buon lavoro fatto fino adesso. Onde evitare di dare vantaggi alla Pro Vercelli, squadra abile nel difendersi ed accontentarsi di un punticino nonostante la classifica (anche se va comunque detto che erano in corso delle partite del settore giovanile all’antistadio), Cristian Bucchi ha chiuso tutti dentro al Curi, incentrando il lavoro sugli schemi offensivi, da eseguire con la massima velocità. Le buone notizie tuttavia vengono dall’infermeria, sempre sul punto di svuotarsi. Del Prete dopo l’assenza a scopo precauzionale di ieri, ha ripreso a lavorare con i compagni e il suo rientro si aggiunge con quelli già avvenuti ventiquattrore fa di Da Silva e Zapata. Soltanto Chiosa è indisponibile e ne avrà ancora per un paio di settimane.
ECCO COME POTREBBE GIOCARE IL GRIFO SABATO – Il fatto che oggi Bucchi non abbia dato punti di riferimento autorizza a pensare che è possibile vedere sabato due moduli differenti, vale a dire il 4-3-3 e il 4-2-3-1. Il denominatore comune è la probabile presenza di Belmonte che, pur in regime di diffida, sta bene e sembra dare maggiori garanzie sulla fascia destra. La difesa sarà quindi imperniata sull’ex Bari, Volta, Monaco e Di Chiara. Per quanto riguarda gli altri reparti la corsa è ancora apertissima: qualora dovesse prevalere il primo schieramento, soluzione oggettivamente più probabile, nessuna variazione dovrebbe esserci con Dezi, Zebli e Brighi, con l’ipotesi Acampora come intermedio sempre viva. Se invece Bucchi, al fine di scardinare il muro vercellese, dovesse scegliere i due mediani davanti alla difesa ecco che questi potrebbero essere Dezi e Zebli, con i trequartisti Drole, Guberti e Nicastro dietro a Di Carmine. Se infine si giocasse con i tre attaccanti l’ivoriano partirebbe da destra, con Guberti dalla parte opposta e Di Carmine punta centrale. Ovviamente sono supposizioni che possono lasciare il tempo che trovano, ma la novità sostanziale potrebbe essere la presenza in campo da titolare del giovane ivoriano classe 1997, che sia a Genova che a Verona ha dimostrato di poter essere determinante. Insomma, una sorta di “variabile impazzita” che potrebbe rivelarsi assai interessante per scardinare un muro, quello vercellese, che si prospetta assai alto e non solo in senso metaforico.