Perugia, Dellafiore non ce la fa. Breda: “Parma gara da tripla”
L’impresa di recuperare Pablo Dellafiore non è riuscita al Perugia, che si recherà domani a Parma per il posticipo della quarta di ritorno in cerca di riscatto dopo il pesante ko interno dell’ultima giornata contro il Cittadella. Roberto Breda non si cura delle voci che lo vorrebbero ancora in discussione e attende il match del Tardini con la consueta serenità.
“Abbiamo lavorato con il giusto atteggiamento – apre così la conferenza della vigilia il tecnico biancorosso – C’è voglia di rivalsa dopo l’ultima sconfitta, ma non sarà facile perchè loro hanno uno dei migliori organici del campionato, anche se anche a loro manca continuità, cosa che invece poche squadre hanno. È una fase in cui ancora molti la cercano. Bisogna scorporare bene le situazioni e vedere quali portare avanti, ma è chiaro che la migliore medicina sono i risultati”.
Il calendario riserva un trittico di fuoco: “Quanti punti possiamo fare? Vedremo. È un campionato in cui possiamo farne e perderne quando meno te lo aspetti. Vedremo gara dopo gara. Di sicuro quella di domani è da tripla”.
Un passo indietro. Ecco cosa a giudizio di Breda non è andato sabato: “Ci sono variabili che per qualcuno possono essere secondarie, ma non per me. Perdendo due centrali su tre è chiaro che le cose si complicano. Poi nella ripresa, rimasti in dieci, si è chiusa la partita. Ognuno la può vedere come vuole partendo dal presupposto che si potesse far di più. Se mi sento in discussione? A me spetta solo trovare le giuste soluzioni, al resto non penso”.
L’emergenza in difesa aprirà le porte della titolarità al giovane Magnani: “Sarà una bella opportunità per lui come per altri. Ha quasi sempre giocato a quattro, è logico che gli possa servire del tempo. Per caratteristiche può giocare ovunque. Si va comunque in campo in undici, e magari in certe situazioni si può avere un’attenzione maggiore da parte di chi gioca meno”.
Come terzo difensore Zanon o Del Prete? “È una domanda a cui faccio fatica a rispondere. Sono due quinti adattabili a centrale. Ho provato entrambi, nelle prossime ore valuteremo”.
E le scelte di centrocampo? “Saranno dettate dall’esperienza e dalla qualità”.
Parma, un’esperienza breve ma da ricordare: “Dei non nazionali sono quello che ha giocato di più. Era una squadra pazzesca, c’erano tre o quattro campioni del mondo di Francia e diversi futuri italiani. Facemmo comunque una stagione importante, vincendo la Supercoppa Italiana e perdendo lo spareggio Champions con l’Inter”.
Per finire, sentire la pressione non fa certo parte dei pensieri del mister: “Credo nel mio compito, che e quello di immettere delle soluzioni. A volte arrivano prima, dopo o per niente. Bisogna essre concentrato ventiquattro ore su ventiquattro, poi ognuno ha il suo ruolo”.