Perugia, Terrani si presenta: “Un sogno giocare qui”
Dopo il portiere Alberto Brignoli è toccato al giovane esterno di attacco Giovanni Terrani farsi conoscere e far sentire le sue prime parole da neo Grifone a stampa e tifosi. Il tutto è avvenuto intorno alle ore 14 di fronte ad una platea piuttosto incuriosita, visto che di questo giocatore si è parlato poco fino a questo momento. Sono due le qualità che il ragazzo originario di Vigevano cercherà di mettere in campo alla sua prima avvenutura in cadetteria: umiltà e voglia di migliorarsi. Un punto di partenza più che confortante. “Per me essere qui è un sogno – esordisce così il nuovo arrivato – Desidero ringraziare la Lucchese che ha creduto in me e per l’opportunità che mi ha dato per venire in questo club. Starà a me ora giocarmi al meglio le mie carte e sfruttare la possibilità che presidente e direttore mi hanno dato”. Un ringraziamento non può mancare per Giuseppe Galderisi, vale a dire chi lo ha allenato a Lucca: “Posso dire che mi ha davvero trattato con un figlio. D’altronde il mio ruolo rispecchia il suo e mi ha dato una mano con la sua esperienza. Gli devo tanto”. Terrani di descrive poi così tecnicamente: “Il mio forte è creare superiorità numerica attraverso il dribbling. Posso giocare esterno o dietro la punta, poi sarà il mister a decidere se a sinistra o a destra”. Lo spirito non può che essere il seguente: “Lavorerò umilmente per cercare di ripetere alcune prestazioni. Sono qui per migliorarmi e confrontarmi”. Come compagno di attacco Giovanni potrebbe ritrovare Forte: “Ci sono state delle situazioni spiacevoli a Lucca. Posso dire che è un ottimo giocatore e un bravissimo ragazzo, giocare assieme a lui mi è stato davvero molto utile”. In biancorosso l’ultimo arrivato incontrerà quasi esclusivamente volti a lui nuovi: “Conosco Gennaro Acampora, compagno nel settore giovanile dell’Inter, gli altri li ho visti in tv. Non serve parlare di loro visto il curriculum”. Positivo anche il primo approccio con Bucchi: “Ci ho parlato l’altro ieri, mi ha spiegato un po’ la sua idea di calcio. È stato proprio questo a spingermi a venire qui; alcuni compagni che lo hanno avuto a Gubbio me ne hanno parlato molto bene. Bisogna lavorare perché così si vincono i campionati e bisogna meritarlo sul campo”. Chiari anche gli obbiettivi personali: “Voglio dimostrare di essere da Perugia. Cercherò di dare il massimo ogni volta che sarò chiamato in causa, anche per dieci minuti, e di aiutare la squadra”. Un arrivo in serie B che poteva anche avvenire prima: “Colpe mie – confessa Terrani – hanno fatto sì che questo salto fosse ritardato. Probabilmente pensavo che la Lega Pro fosse una passeggiata”. Dopo essersi definito “un ragazzo socievole e tranquillo”, Terrani ha detto, circa il suo stile di gioco, “di essere stato rimproverato spesso di essere troppo altruista. Io sono abbastanza istintivo, se va gol anche un mio compagno sono felicissimo”. Tre anni di contratto quindi, fiducia della società o responsabilità da sopportare? “credo entrambe le cose. Qui il pubblico di spinge come fosse un compagno in più, quindi la responsabilità è fondamentale. Quando ho chiuso il rapporto con l’Inter mi sono rimboccato le maniche per cercare di calcare al più presto questi palcoscenici. Ora sarà importante il lavoro fisico e tecnico perché il calcio è cambiato in modo importante in questi ultimi anni”. Chiusura con dei cenni storici: “Del Perugia dei tempi passati ricordo Materazzi e Nakata. Era una squadra molto gloriosa e credo che la storia parla da se”.