Rugby, due arrivi e un addio alla Barton Cus Perugia
Mentre la squadra è concentrata sul lavoro sul campo, ripreso lunedì scorso, le attenzioni sono rivolte alle battute conclusive del mercato, che ha fatto registrare tre movimenti significativi in casa Barton Perugia, vale a dire una partenza, un arrivo e un ritorno. Ma andiamo con ordine. A salutare i colori biancorossi è Pietro Antonelli, pronto ad emigrare verso altri lidi. Il presidente Fioroni ha così commentato: “E’ un buon giocatore ed un eccellente persona ma non rientra più nei nostri piani”. Proviene invece da Terni il nuovo innesto, e cioè Francesco Giorgini, classe 1994, secondo centro con un ottimo fisico e tecnica. “Abbiamo inserito un ottimo elemento con voglia di fare e di emergere, quello che serve a noi. Devo dire che il Terni ed Alessandro Betti, in particolare, hanno aiutato questo passaggio, come già è avvenuto sempre con loro quattro anni fa con Nicolò Lamanna, con il Città di Castello per il giocatore Riccardo Bettucci e due anni fa con il Foligno per Federico Masilla”. Soddisfatto dell’arrivo anche coach Alessandro Speziali: “È un ragazzo molto giovane, e fisicamente dotato. Si era già messo in mostra dalle giovanili per la sua spiccata fisicità ed è stato individuato come elemento interessante per il nostro progetto di valorizzare il rugby umbro”. Infine il cavallo di ritorno, che risponde al nome di Andrea Speziali, che torna a vestire la maglia biancorossa dopo due anni di assenza dai campi di gioco: “Va ad impreziosire – dichiara ancora il tecnico – la linea della trequarti. Durante l’arco della stagione farà sicuramente comodo per dare maggiore possibilità di scelta agli allenatori”. Due arrivi importanti quindi, che sicuramente possono dare quel contributo qualitativo e quantitativo importante affinché la squadra possa salvarsi senza troppi affanni, come invece era avvenuto al contrario la scorsa stagione. L’ottimismo non manca visto che la preparazione prosegue spedita sul piano fisico, almeno a giudicare dal pensiero dell’allenatore. Le risposte, come sempre, sarà il campo a darle