Ternana, De Canio: “Carpi squadra ostica. Carretta? Nessun chiarimento”
Prossima fermata Carpi. Luigi De Canio torna al Cabassi a ventun anni di distanza da quella favolosa annata che vide la formazione emiliana cedere soltanto all’ultimo atto dei playoff a vantaggio del Monza. Fu la prima esperienza significativa del tecnico di Matera, che però necessariamente dovrà mettere da parte le emozioni. Per tornare a cullare ambizioni di playout, dopo aver fermato sullo 0-0 il Frosinone secondo in classifica, serve solo la vittoria.
La giornata di ieri è stata quella della visita del patron Stefano Bandecchi: “E’ stata una chiacchierata da parte della società tesa a spronarci a dare il massimo in questo finale di stagione, per raggiungere l’obiettivo, e soprattutto per non abbandonare mai nulla al caso”.
E poi, sulla situazione infermeria: “Tutti stanno bene a parte Favalli che non sarà fra i convocati e Signorini da valutare fino alla fine. Non c’è nulla di particolarmente grave in quest’ultimo periodo, ma se avessimo anche un minimo dubbio non lo facciamo giocare”.
L’ultima gara ha visto una curiosa inversione di ruoli tra Defendi e Tremolada: “Vorrei chiarire un paio di cose. Defendi l’ho conosciuto cinque anni fa e giocava da attaccante. Con me ha anche segnato. L’interpretazione del ruolo a ridosso delle punte per me ha caratteristiche particolari nell’uno contro uno: Tremolada è geniale nell’amministrazione della palla, però ha come attitudine il venire sempre incontro alla palla per poter fare gioco. Poichè ho avuto l’impressione sin dall’inizio, impressione confermata, non sono andato alla cieca domenica, sono andato incontro a qualcosa che sapevo mi avrebbe dato una risposta logica da parte dei giocatori, almeno dal mio punto di vista. Siccome Tremolada contrasta, certo non come Paolucci, quello dove ha giocato domenica è un ruolo in cui secondo me può esprimersi al meglio delle sue possibilità”.
Si tocca anche l’argomento Carretta, che sarebbe stato secondo alcune cronache locali di un chiarimento con l’allenatore. Cosa da lui smentita: “Il ragazzo mi è venuto a cercare e mi ha fatto vedere una foto e un lungo articolo di chiarimento fra me e lui: io ci parlo coi giocatori, non c’è nessun chiarimento, perchè non c’è nessun problema, non c’è nessuna situazione caotica. Io parlo con un giocatore di tanti aspetti, non solo tecnici tattici, e non necessariamente dobbiamo dare l’idea che ogni chiacchierata debba essere un chiarimento. Da qui a creare un caso ce ne passa. Se ci fosse un problema lo direi in modo diretto e semplice. Ad Ascoli stava per entrare, poi mi sono ricordato che mi aveva detto di aver avuto un dolorino alla coscia e ho cambiato idea. Per tornare al caso di Angiulli, il ragazzo non è stato convocato per un gesto di stizza, visto che ha calciato via il pallone. Però mi aspettavo che venisse per chiedermi come mai e io lo avrei giustificato e gli avrei fatto solo una multa. E’ importante mantenere i nervi saldi, perchè poi può succedere in partita e questo non va bene. Angiulli, invece, non ha voluto creare problemi e non è venuto a chiedermi nulla, poi ci siamo chiariti dopo la partita. E’ molto difficile che mi privi insomma di un giocatore solo per motivi disciplinari”.
Domani dunque si va a Carpi, partita da affrontare con la mentalità di sempre: “Quando sono arrivato, con un solo giorno di allenamento, ho sempre parlato alla squadra dicendole di cercare sempre di vincere, perchè si può farlo con chiunque, a maggior ragione quando solo con le vittorie puoi raggiungere l’obiettivo. Poi è chiaro che fra dirlo e riuscire ci sono un po’ di cose di mezzo. Se si fosse giocato bene in alcune situazioni e si fossero conservati alcuni risultati in più, io non sarei qui e la squadra non sarebbe in questa situazione, perchè io sono un teorico dell’equilibrio. Forse così, senza di me, avrebbe 7/8 punti in più e si giocherebbe la propria salvezza con molte più possibilità. E questo, anche dal punto di vista psicologico, è fondamentale: mentre prima giocavano con più leggerezza, perchè si divertivano e il campionato era lungo, io vengo e cerco di portare equilibrio. Io faccio le cose che credo che si possano fare, penso che si possa vincere anche con un solo tiro in porta, e io non sono uno che nelle sue squadre ha sempre speculato. Io vado sempre alla ricerca della vittoria, ma dico ai miei ragazzi di stare attenti a non prendere mai gol, perchè poi magari anche alla fine ti arriva l’occasione giusta per vincere, e poi ti cambia il morale, e allora cambiano anche i meccanismi psicologici”.
La squadra di Calabro è molto difficile da affrontare: “Si mettono in undici dietro la linea della palla e ripartono. Però sono a ridosso dei playoff e il loro modo di giocare non viene mai discusso. Va però detto che il Palermo, prima di aver segnato il primo gol, non era mai riuscito a tirare in porta”.
Questi i principali dubbi di formazione: “Signorini e poi uno tra Ferretti e Statella”.