Ternana, De Canio e un ritorno tutt’altro che felice a Carpi…
Non è stato un bel ritorno al Cabassi per Gigi De Canio. Non bastava aver perso immeritatamente per 2-1; il tecnico è stato bersaglio di insulti da parte di una minoranza di tifosi locali che non gli hanno perdonato il mancato salto in serie B della stagione 1996/97. Quella fu la prima esperienza importante della carriera del tecnico di Matera, che riuscì a portare la squadra al terzo posto in classifica nonostante i grandi cambiamenti in rosa che ci furono sia ad inizio anno, quando l’ossatura fu in pratica smontata, che a gennaio, mese che vide la cessione di altri giocatori importanti, tra cui il futuro campione del mondo Marco Materazzi, 7 gol in 18 partite prima di essere richiamato dal Perugia che lo aveva mandato in prestito in Emilia, e Matteo Pivotto, ceduto alla Roma di Carlitos Bianchi prima e Nils Liedholm poi. De Canio si è trovato in un sol colpo privo della coppia centrale titolare, ma nonostante questo è riuscito a portare il Carpi in finale dei playoff, persa 3-2 appannaggio del Monza in quel di Ferrara con due risultati su tre a disposizione.
Ai microfoni di On Tv, nel dopo partita, l’attuale mister della Ternana è voluto tornare sulla questione: “Mi aspettavo questa accoglienza perchè avevo visto cose del genere anche ad Udine. Vorrei andare oltre perchè sono delle stupidaggini, ma devo ricordare alcune cose. Vorrei che questi signori si ricordassero il campionato che doveva fare il Carpi e quello che doveva fare il Monza. Non si può condannare un gruppo di giocatori e un allenatore per sentito dire. Non c’è mai stata un’inchiesta su questo, tutti hanno sempre smentito. Tra l’altro avrebbero dovuto informarsi sul premio che la nostra società ci avrebbe assicurato, per capire se ci sarebbe convenuto vincere o perdere. Cosa avrebbe dovuto allora dire al Brescello che è arrivato secondo? Che si è venduto la partita? Queste sono cose assurde che non andrebbero nemmeno commentate”. Da sottolineare anche che il tecnico, nonostante un lutto familiare, aveva diretto comunque la squadra regolarmente nello scontro diretto con il Monza alla prima di ritorno, terminato 1-0 per la squadra ospite grazie al gol di Cancellato, giocatore che ironia della sorte nell’estate precedente è passato dal Carpi alla formazione brianzola. Cosa assolutamente non da poco.
Insomma, un episodio non certo edificante che non fa che mettere in cattiva luce parte di un pubblico che si è sempre dimostrato molto civile e che ha mancato di riconoscenza ad un uomo che ha contribuito, in mezzo alle difficoltà sopra descritte, a scrivere la più importante pagina di storia della società carpigiana dopo quella dell’era Castori. Un atteggiamento che francamente ci sentiamo di non condividere.