Ternana, De Canio: “Ho assolutamente bisogno di allenare questa squadra”
Cercasi vittoria disperatamente. La stagione della Ternana appare sempre più in salita: prima le cinque sconfitte di fila, poi il meteo che ha condizionato la preparazione della squadra. Con la Cremonese dell’ex Tesser l’ennesima occasione per cercare di invertire il trend.
Gigi De Canio apre la conferenza pre gara facendo un passo indietro, specialmente sulla “diatriba” tra Piovaccari e Tremolada: “Ho chiesto loro cosa fosse successo. Nulla di particolarmente grave, ma i giocatori hanno pagato il dazio che dovevsno pagare. È chiaro che se fatti di questo tipo dovessoro ripetersi i provvedimenti saranno ancora più drastici. Qualsiasi cosa accada dobbiamo farla insieme. Gli uomini si rialzano solo sapendo reagire in maniera positiva. Ho percepito sempre un pensiero positivo”.
Spazio ancora per le recriminazioni. Sull’1-0 per il Venezia c’era un rigore: “Non dobbiamo attaccarci a questo genere di situazioni. Conta l’atteggiamento con cui si scende in campo, che dovrà essere modificato. Ho ferocemente bisogno di allenare questa squadra perchè sono bravissimi ragazzi ed hanno voglia di imparare, poi magari ognuno di loro caratterialmente non ha singolarmente quella capacità agonistica che può aiutare. Ed avere un atteggiamento organizzato aggressivo nei confronti dell’avversario è fondamentale. Ho visto che si sono applicati molto su alcuni concetti che fin qui abbiamo discusso solo a voce e già questo per me è un segnale importante. Il mio vero rammarico è non aver avuto nemmeno uma situazione a favore che potesse darci un po’ di fiducia. I ragazzi hanno tanta voglia di imparare, ma soltanto la ripetitività del gesto può far si che alcuni concetti possano essere assimilati”.
C’è poco tempo quindi, e il mister si è dimostrato duro con alcuni suoi giocatori: “Non dormo la notte, perchè devo fare di tutto per portare ai playout questa squadra e salvarla. Devo riuscire a trasferire la mia professionalità ai giocatori e portare la società a lottare per traguardi più prestigiosi di questa situazione. E’ la mia ambizione e la volontà della società, spero che i ragazzi saranno capaci di essere delle spugne senza farsi condizionare dalla difficoltà del momento. E se non dovesse bastare potrà essere una base per il domani, ma, che sia ben chiaro, non voglio assolutamente che questo venga interpretato come un segnale di resa, sono semplicemente realista”.
Poi una consapevolezza: “Se non avessi in pugno il gruppo non potrei certo fare l’allenatore. Una delle mie poche doti che mi riconosco è la capacità di osservazione”.
Dopo il match di sabato ci sarà un drastico cambio di programma, anche negli allenamenti: “Imposterò un programma di doppi allenamenti, anche in base alle caratteristiche personali e agli stili di vita. Ho delle linee ed intendo portarle avanti. In allenamento spingerò forte, chi rimane indietro peggio per lui. Per spingere bisogna stare bene e per stare bene bisogna fare la vita da atleti. Io ho fiducia e sono sicuro che è così. Non faccio il Carabiniere e non controllo nessuno perchè ognuno ha la propria dignità, ma ho l’esperienza per capire anche da uno sguardo se qualcuno ha dormito oppure no”.