Ternana, l’avvocato Proietti chiarisce: “Cederemo la società a zero euro”

Non dovrà essere corrisposto alcun indennizzo per la cessione del pacchetto azionario della Ternana Calcio. A fare chiarezza, in un’intervista rilasciata al portale www.ternananews.it, l’avvocato Massimo Proietti, colui che segue da vicino la vicenda. Smentita quindi l’indiscrezione secondo la quale la società costasse sei milioni di euro.

Il legale spiega: “Ci tengo a sottolineare che non è vero che la Ternana costa sei milioni di euro, né tantomeno che la famiglia Longarini chieda soldi per poter vendere la Ternana. La situazione è molto semplice e molto chiara, ma forse è bene ribadirlo per sgombrare il campo da qualsiasi equivoco”.

Proietti ripercorre nel dettaglio le tappe di quello che può essere definito un fulmine a ciel sereno: “La famiglia Longarini ha deciso, a malincuore, di mettere in vendita la società perché non riesce più a sostenere le spese e quindi a garantire il futuro della stessa Ternana. Non per questo però sono disposti a cedere a chiunque la società. Visto che per le spese sostenute in questi anni e gli incassi realizzati la Ternana, anche contenendo ulteriormente i costi di gestione, servono circa 3 milioni di euro all’anno la famiglia Longarini chiede solamente la certificazione che l’eventuale acquirente abbia a disposizione 6 milioni di euro. Una cifra che garantirebbe – non soltanto sulla carta – un futuro alla Ternana almeno per le prossime 2 stagioni”.

La richiesta quindi di sei milioni ha una valenza ben precisa: “Non è certo questa una richiesta di pagamento ma semplicemente una richiesta di dimostrare solidità economica per garantire alla Ternana un futuro (evitando un fallimento) e contestualmente per scremare in partenza avventurieri che non farebbero certamente il bene della Ternana”.

La questione inerente le quote sequestrate rappresenta ancora un nodo inestricato, ma l’avvocato preferisce glissare: “Per quanto riguarda le quote sequestrate e le conseguenze del caso mi pare che anche in questo caso la situazione sia stata chiarita da una mia recente intervista”.

Nessun commento nemmeno sullo stato delle trattative e su presunti soggetti interessati: “Stiamo lavorando: non è il momento di parlarne. E siamo legati anche da un vincolo di riservatezza”.

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