Ternana, lo sfogo di Longarini: “Se devo rimanere solo meglio fare un passo indietro”

Dopo diversi mesi è tornato a parlare all’Hotel Garden di Terni l’amministratore unico della società rossoverde Simone Longarini. E lo ha fatto, come di consueto, in modo mai banale, togliendosi diversi sassolini dalle scarpe nonostante la squadra venga da una vittoria davvero molto convincente. Non sono mancate le frecciate nei confronti di molti soggetti, dal ds Guglielmo Acri ad una parte del pubblico. E poi non ha saputo trattenere un certo malessere anche nei confronti delle istituzioni, ree di averlo criticato in maniera eccessiva: “Non ho più voglia di essere solo, di essere il bersaglio delle istituzioni che parlano male di me pur entrando allo stadio con l’accredito. Se devo essere solo, viene voglia di fare un passo indietro”. Longarini ha poi spiegato il motivo per il quale ha convocato questa conferenza stampa (non tralasciando alcuni retroscena scottanti), al termine della quale non c’è stato spazio per le domande dei cronisti presenti: “Sono qui per chiarire alcune dinamiche e lanciare alcuni messaggi. Quando sono arrivato questa società era una macchina che guardava poco al domani. Io il 3 dicembre ho avanzato un procedimento contro Deodati, per alcuni comportamenti o azioni del passato. Oggi so chi fa del bene e chi fa male alla Ternana Calcio, in ogni settore. Qui si parla ancora di Toscano, ma all’inizio c’era anche il rischio di non poter andare avanti, e chi mi ferma per strada mi dice che devo cacciare i soldi di papà. Abbiamo chiesto aiuto a tutti, compresi i Montemari, che poi hanno ripreso la loro strada”. Il presidente ha poi detto con decisione di aver rivisto il rapporto con la squadra: “Dopo la sconfitta con l’Entella, dove abbiamo fatto una figura barbina davanti al nostro pubblico, ho parlato chiaro ai ragazzi: io sarò al vostro fianco e mi farò vedere di più, ma ad una condizione: che ci mettiate il massimo impegno, sempre! Per qualche tempo ha funzionato, anche a Crotone. Recentemente (il nostro secondo derby ad Ascoli) meno. E dopo Como sono ancora più amareggiato perché è la dimostrazione che quando si vuole si può far bene tutti e giocarsela contro qualsiasi avversario”. E’ stato proprio il comunicato post Del Duca a far discutere: “Ma molti non lo hanno interpretato bene – assicura Longarini – li avrei mandati tutti comunque in ritiro, ma sono innamorato di questa squadra: credo in loro. Ma non posso crederci da solo. Questa squadra ha investito molto su 5 talenti, lo sanno tutti”. Sull’obbiettivo il figlio del patron è perentorio, con una critica nemmeno troppo velata al ds Acri: “Minimo i playoff, ma se il ds non sbatte i pugni sul tavolo a volte le cose possono non andar bene. Un bravo ds non deve essere solo un buon operatore di mercato, ma deve anche far si che la squadra cammini nel modo dovuto. I ragazzi non devono essere sempre protetti”. Su Breda: “Non mi è piaciuto solo quando ha detto di aver visto una buona gara ad Ascoli”. Poi, ancora su Acri: “Dopo Entella l’ho aiutato molto, lui sa come, ma forse non ci capiamo. Ho anche strappato la sua risoluzione anticipata, ma sono stanco di spendere per una salvezza all’ultima giornata. Ho mandato giù tante cose, anche che contro l’Entella non mi sia venuto a guardare in faccia nessuno. Ad Ascoli sono rimasto per vedere la reazione, ma non l’ho vista. Il ds mi ha sempre detto che la squadra è da playoff ma spesso, quando abbiamo avuto la possibilità di stare a ridosso delle posizioni che ci competono e lontano da dove non dovremmo stare, ci siamo accontentati e sciolti. Questo non va bene”. Infine, ecco le riflessioni sul rapporto con i tifosi: “Abbiamo lavorato per riavvicinare i tifosi, anche con importanti iniziative, come ad esempio le maglie (e ringrazio la Macron con cui i rapporti non erano partiti benissimo), ma  in molti mi hanno detto di cacciare i soldi, o che non verrà gente allo stadio per il cognome che porto. Ma il cognome che porto è quello che da dieci anni manda avanti la baracca, e non è scontato“.

DAL CAMPO: ANCORA IN MOLTI A PARTE – La squadra pensa a lavorare sul campo e ha svolto questo pomeriggio una seduta ancora incentrata sul 4-2-3-1: Meccariello, Monteleone, Masi e Vitale in difesa; Zampa e Coppola in mediana; Furlan, Falletti e Belloni sulla trequarti dietro ad Avenatti. Erano ancora assenti Gondo, Signorelli e Janse mentre Dugandzic e Dianda hanno lavorato ancora a parte rispettivamente al Liberati e all’antistadio.

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